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Galleria Sanità, dove si andrà a finire?

CAMERA IPERBARICA 1Di Luca Ronchi
Il personaggio di oggi è un subacqueo senza nome. È un appassionato di immersioni ed era venuto in Sardegna per una breve vacanza. Pochi giorni fa si era sentito male durante un’immersione nelle acque galluresi ed era stato trasportato, in ambulanza, a Cagliari. Il mancato intervento nelle primissime ore dopo l’incidente gli sta costando caro. Stando ai quotidiani regionali, attualmente si trova in gravi condizioni all’Ospedale Marino del Capoluogo. Solitamente i casi come il suo vengono trattati dall’Ospedale di La Maddalena, il Paolo Merlo, lo stesso che nei mesi scorsi ha visto chiudere il suo Punto nascita e ha visto nascere la “protesta delle pance” da parte delle mamme isolane.
La Maddalena è considerata sede disagiata per il fatto di essere un’isola, ma se si guarda il mondo dal punto di vista del mare, la Città gode di una posizione privilegiata essendo il baricentro del sistema costiero che va da San Teodoro a Badesi: un quarto delle coste sarde. Per questo motivo la sua camera iperbarica è sempre stata un servizio di eccellenza a disposizione delle migliaia di sardi e turisti che, ogni giorno di ogni estate, affollano queste spiagge.
Per una questione di numeri e scartoffie, la camera iperbarica di La Maddalena è chiusa da giugno e non si sa fino a quando lo resterà. Anche il Punto Nascita è chiuso per una questione di numeri. La Lorenzin, ma anche l’assessore Arru, ritengono infatti sacrosanto applicare i parametri dell’OMS, che impedirebbero l’apertura di punti-nascita nei centri con meno di 500 parti all’anno. Per questi numeri e per gli scienziati che li applicano, non è sicuro far nascere i bambini al Punto Nascita di La Maddalena. Per le stesse logiche è invece considerato ragionevolmente sicuro far nascere un bambino al Pronto soccorso di La Maddalena e trasportarlo entro tre ore all’Ospedale di Olbia, insieme alla mamma, in due ambulanze separate, anzi, con la stessa ambulanza che va e viene quattro volte tra Olbia e La Maddalena (è successo l’altro giorno e sicuramente succederà ancora).
Mi chiedo cosa ci sia di sicuro nel costringere una mamma col pancione a viaggiare poco prima del parto, per partorire lontano da casa, o nel trasferire lei e il neonato a bordo di un’ambulanza, su una strada piena di curve, deserta in inverno e trafficatissima in estate.
Mi chiedo anche, e forse se lo chiede anche il subacqueo senza nome, in base a quale protocollo scientifico è considerato sicuro tenere chiusa una Camera Iperbarica perfettamente funzionante come quella di La Maddalena per trasferire un turista embolizzato 300 km più in là.
Mi chiedo perché ci si nasconda dietro i numeri quando c’è da fare tagli e si glissi sui numeri quando c’è da erogare servizi urgenti.
Io una risposta ce l’avrei: usare i numeri è un atto esclusivamente politico che, a seconda della convenienza, viene spacciato per scientifico.
Non so darmi altre spiegazioni.

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