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Galleria Non conoscevo questo tipo di tutela ambientale.

ancoraggio 22 agosto 2016Quante stranezze in questo Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena. Si vieta (va) la pulizia degli arenili dalle alghe (Posidonia) mentre poi ci concedono i ‘lussi’ registrati dal sottoscritto nelle giornate di sabato 20 e lunedì 22 agosto: ancoraggio selvaggio: gratis. Un disastro mai come nella stagione estiva 2016.
Concedere a privati il controllo e riscossione sarebbe stato un risparmio notevole, mentre invece continuiamo con le guerre personali e senza un minimo di sicurezza per coloro che arrivano nel nostro arcipelago. Non parliamo poi di coloro che lasciano i loro ricordini senza che la comunità maddalenina ne abbia beneficio.
Per gli operatori turistici isolani? Solo divieti.

Un comunicato-ordinanza non basta a tutelare le nostre bellezze senza poi nessuno che impedisca questo disastro.

Comunicato stampa del 03.09.2015 – Tutela dei fondali marini dell’Arcipelago: individuate le aree di libero ancoraggio
Con un’ordinanza a firma del Presidente Giuseppe Bonanno sono state emanate disposizioni urgenti relative alla tutela dei fondali marini e delle praterie di Posidonia oceanica all’interno dei confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Alla luce delle verifiche operate dal personale dell’Ufficio ambiente dell’Ente Parco sono stati evidenziati significativi danni alle praterie di Posidonia causate in primis dalle attività di ancoraggio non controllato. La frequentazione turistica all’interno dell’area di “Porto Madonna” è stata particolarmente intensa quest’anno. Per queste ragioni, sulla scorta della positiva esperienza maturata all’interno della Riserva delle Bocche di Bonifacio, sono state individuate nel territorio specifiche aree di libero ancoraggio all’interno delle quali questa attività non comporta alcun impatto sugli habitat perché localizzate su fondali inerti. L’Ordinanza ribadisce l’assoluto divieto all’interno del perimetro del Parco di ancorare in presenza di praterie di Posidonia Oceanica ma, per quanto riguarda Porto Madonna, si è voluto indicare una specifica area di massima tutela per dar possibilità alla Posidonia di procedere a recuperare stabilità escludendo l’area dall’attività di ancoraggio (zona rossa).

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