Comunicati Stampa»

Galleria Un medico per tutti.

sergio brunduRiceviamo e pubblichiamo
Ciao Antonello,

con riferimento all’articolo di Tore Abate (5000 pazienti senza medico). La Città senza ne capo e ne coda mi è sembrato opportuno per maggior precisione e correttezza di informazione puntualizzare e a mia volta informare su alcuni dati imprecisi citati nell’articolo stesso.
I pazienti del Dr. Domenico Maxia e del Dr Michele Secci, alla loro scomparsa sono stati rapidamente assorbiti dai medici di base disponibili in quel momento senza alcun disagio nonostante quest’ultimo fosse stato sostituito d’Ufficio dalla ASL con un medico temporaneo.
La dottoressa Ines Ornano recentemente andata in pensione è stata tempestivamente sostituita da un medico ad incarico temporaneo in attesa di una titolarità e che svolge regolarmente l’attività ambulatoriale presso il presidio sanitario di padule.
Recentemente la scomparsa della collega Dottoressa D’Angelo, nel giorno 7 febbraio ha reso “orfani” circa 1100-1200 pazienti. Durante la “breve” assenza della collega per malattia e successivamente alla sua scomparsa, tutti i pazienti hanno avuto possibilità di assistenza presso i medici di base restanti, senza alcun onere economico a loro carico. Nonostante i tempi burocratici normalmente lunghi, la ASL ha nominato tempestivamente un medico che sostituirà la Dott.essa D’angelo a decorrere da Lunedì 16 febbraio e che prenderà servizio presso lo stesso presidio sanitario di Padule.
Ciò che esclusivamente al momento non è possibile e che credo abbia creato confusione e disinformazione involontaria è l’impossibilità di questi 1100 – 1200 persone di scegliere uno qualsiasi dei medici di base restanti in quanto già tutti massimalisti e per questo impossibilitati per norma giuridica nazionale ad acquisire nuove scelte.
Con cortese richiesta di pubblicazione ..

Un saluto
Dr. Sergio Brundu
Medicina di Base

Caro Sergio,
prendo atto della tua precisazione, amico nostro, nonché validissimo medico di base.
Le pastoie burocratiche hanno determinato un problema, di cui si è voluto trovare la soluzione.
Purtroppo, io ho vissuto la situazione sulla mia pelle perché, essendo fresco di intervento chirurgico, avendo necessità di ricevere cure e terapie, ed essendo uno dei tanti “orfani” della povera Graziella D’Angelo, mi sono rivolto agli uffici Asl per chiedere istruzioni su come avrei dovuto comportarmi per disporre del servizio sanitario di base.
I medici “di famiglia”, disponibili, per deontologia e per coscienza professionale, ad accogliere “gratis et amore Dei ” i pazienti del medico defunto che non erano riusciti ad accasarsi, erano, come dici bene tu, “massimalisti”, cioè non potevano accogliere più nessuno. Io, nell’attesa, cosa potevo fare? Rivolgermi, a titolo di pura cortesia, a uno di voi, oppure, legittimamente, alla Guardia Medica, dopo le 20.
Grazie per il tuo intervento opportuno, che almeno dimostra quanto vi sia la volontà di risolvere un problema serio.
Con stima e amicizia,
Tore Abate

© RIPRODUZIONE RISERVATA -

I commenti sono disabilitati

Non è possibile inviare un commento in questo articolo

Pubblicità