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Galleria Gli sprechi aumentano 2

ciano 3 copiadi Antonio Sagheddu

LA MADDALENA – L’indagine sugli sprechi e le devastazioni nell’arcipelago di La Maddalena hanno portato alla luce nuove scoperte di degrado, sparizioni misteriose e ulteriore spreco di denaro pubblico. Nelle vicinanze della Torre Quadrata, o napoleonica, e San Giorgio (Santo Stefano), in una vecchia cava di granito ormai abbandonata da moltissimi anni, è ospitata la statua di Costanzo Ciano, ordinata da Benito Mussolini per essere sistemata sul mausoleo di Livorno, davanti al faro. La statua è divisa in tre parti e dovrebbe raggiungere oltre dieci metri (manca la parte inferiore), ma da oltre mezzo secolo è stata dimenticata da tutti. Un’opera, questa, definità di notevole importanza storica. Nell’isola di Caprera, ricca di fortificazioni di notevole importanza architettonica, nella zona alta denominata Becco di Vela, è andata completamente distrutta la torretta da dove il 29 settembre 1901 fu lanciato il primo segnale telegrafico senza fili verso la penisola. Al comando degli esperimenti i Tenenti di Vascello Vittorio Pullino e Mario Grassi, con una piccola guarnigione che soggiornava nelle strutture sottostanti alla montagna, e utilizzarono gli apparati riceventi e trasmissione dello scenziato Guglielmo Marconi. Nel piccolo spazio sulla montagna (circa 40 mq) dove fu sistemata la torretta, si arriva dopo aver superato una fitta vegetazione, rocce e un centinaio di scalini in granito, i pochi rimasti, e dove si vede un panorama a 360 gradi, è stato sistemato un recinto che racchiude dei pannelli solari che avrebbero dovuto alimentare una delle diverse telecamere presenti nell’isola per l’antincendio, ormai inutilizzate da moltissimi anni. Il sistema di rilevazione di Caprera è una delle quarantotto stazioni dislocate in tutta la Sardegna, dove sono stati spesi circa 53 miliardi delle vecchie lire di fondi nazionali. La loro funzionalità avrebbe potuto anche evitare il furto di pietre, reperti, taglio di alberi secolari e la distruzione delle numerose stutture e fortificazioni, molte ricoperte di rocce per ingannare gli aerei, perché gli addetti avevano tutta l’isola sotto controllo grazie a dei monitor sistemati in una sala a Stagnali. Nella zona di Candeo lo stato di abbandono e vandalismo è evidente, in qualche struttura si nota ancora qualche materasso e le reti dove i militari riposavano dopo il turno di guardia. Dalla parte opposta dell’isola, verso il versante di Porto Cervo, si ammira la straordinaria struttura di Punta Rossa, fino a qualche tempo fa utilizzata dagli incursori della Marina Militare per l’addestramento. Il dregado è evidente e diventa anche facile ai predatori sottrarre granito, travi in legno che sosteneva la copertura del tetto o distruggere tutto quello che si presentava davanti ai propri occhi. Anche le armi e altri oggetti ritrovati nell’imbarcazione Emma di Giuseppe Garibaldi hanno preso il largo verso la Liguria se pure nell’sioal c’è il museo dell’Eroe dei due mondi.
Dall’isola di Caprera a quella di Spargi. Nello specchio che circonda l’isola di Spargi sono stati diversi i ritrovamenti di navi romane (300 a.c.), ognuna trasportava anfore con olio e grano e altri oggetti (si dice dalle 1000 alle 2000 anfore), ma stranamente del museo navale Lino Lamboglia, perennemente chiuso, ne sono conservate circa 200. Anche lo scorso anno (2008), a pochi metri dalla spiaggia di Cala Corsara è stata avvistato un relitto, a oggi nessuno è intervenuto per proteggerlo da eventuali predatori. La Guardia di Finanza di Santa Teresa, attuando le direttive del Comandante Provinciale Giovanni Casadidio, ha recuperato nel mese di ottobre alcuni reperti nell’abitazione di un uomo di Santa Teresa di Gallura. Ritrovamenti che risalgono a circa 6000 anni fa anche nella zona panoramica di Spalmatore, nello specchio acqueo e su una collinetta, a distanza di anni nessuno ha mai pensato di proteggere la zona e fare degli scavi, infatti, qualcuno ha pensato bene di portare via qualche pietra e sistemarla nel suo giardino. Un altro caso di degrado si nota anche al centro della cittadina: in un’aula delle scuole elementari di Via Carducci. Infatti, gran parte della documentazione storica del Comune di La Maddalena, che era depositita nel sottotetto del palazzo, è stata sistemata all’interno di sacchi di plastica gettata alla rinfusa in un’aula, oltre a essere dimenticata da tutti, mentre poteva essere ripulita, selezionata e risistemata nella biblioteca comunale. Sono state numerose le segnalazioni da parte di privati e politici, ma fino a oggi nessuno ha sentito il dovere di aprire un’indagine.

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