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Galleria Solo disinformazione sul tema della privatizzazione della Saremar

tirottoDi Chicco Tirotto

Il Gruppo Socio Politico Cristiano, a firma di ??, è intervenuto decisamente a sproposito sul tema della privatizzazione della Saremar, fornendo un piccolo contributo per la disinformazione dei lettori, in un periodo caratterizzato dall’inizio della campagna elettorale.
Sul tema si sono cimentati in tanti, alcuni in passato si sono addirittura vantati di avere ottenuto finanziamenti sulla continuità territoriale per le isole minori (e si trattava di continuità delle merci da e per il continente finanziati da stanziamenti richiesti da altri gruppi politici), mentre i più, inseguendo il voto dei marittimi della Saremar, e sapendo di fare loro cosa grata (molti preferiscono le false aspettative alla realtà), sparano a zero sull’assessore Deiana e addirittura sui consiglieri della maggioranza più alcuni non meglio identificati della minoranza, colpevoli di volere la privatizzazione della Saremar.
Non esiste un solo documento politico e neanche un intervento nel dibattito politico in corso in cui la maggioranza abbia espresso una volontà politica in tale direzione. E’ falso e chi dice il contrario racconta le bugie.
Per quanto mi riguarda, avendo partecipato al dibattito sul tema, sia in Consiglio Comunale, sia con scritti personali, ho sempre sostenuto che il percorso della privatizzazione fosse previsto dalla Legge Nazionale (N. 166 del 2009, art 16 ter), il cui sintomatico titolo dovrebbe essere chiaro ai più ( ” disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia Europea “), da una Legge Regionale e da un Accordo Stato Regione che accorda alla Regione il finanziamento del servizio (14 milioni di euro circa) alla sola condizione che la Saremar venga privatizzata.
La Regione non poteva fare nulla di diverso, Cappellacci compreso, è inutile sparare a zero su destra e sinistra, passando per il centro.
Mi spiegherò meglio: il principio cardine, quello ispiratore di tutti i regolamenti comunitari e delle leggi nazionali è quanto statuito dalla norma gerarchicamente superiore, che è il TRATTATO istitutivo, il cui art. 87 dispone l’incompatibilità con il mercato comune gli aiuti di stato nella misura in cui incidano sugli scambi tra stati membri ovvero mediante risorse statali sotto qualsiasi forma falsino o minaccino di falsare la concorrenza favorendo talune imprese.
Il Regolamento 3577/92, dopo avere dettato la definizione di Cabotaggio ed avere dato la definizione di contratto di servizio pubblico, spiegando nello specifico che può essere sottoscritto tra Autorità competenti di uno Stato membro ed un armatore comunitario per fornire servizi di trasporto (art. 2 comma 3) per talune categorie di passeggeri o per taluni percorsi a determinate condizioni e tariffe, , nonché la definizione di onere di servizio pubblico, cioè quelli che l’armatore se tenesse conto del suo interesse commerciale non assumerebbe per niente o comunque non lo farebbe a quelle tariffe e condizioni (art. 2 comma 4), stabilisce che lo Stato membro può concludere detti contratti o imporre detti obblighi (art. 4 comma 1 primo capoverso), ma se lo fa non può discriminare fra armatori comunitari (art. 4 secondo capoverso).
Questo è il punto, il significato della NON DISCRIMINAZIONE TRA ARMATORI COMUNITARI è un principio che significa dover assegnare detti servizi onerati sulla base di gare ad evidenza pubblica, mentre i contratti di Tirrenia e delle varie Saremar, Toremar e più, sono state assegnati con una specie di trattativa privata dallo Stato ad una sua partecipata.
Detti obblighi sono stati recepiti con il decreto legge convertito nella legge 166 del 2009, con il quale lo Stato ha deciso di procedere alle gare per l’assegnazione dei servizi e contemporaneamente alla privatizzazione, probabilmente ritenendo che la Tirrenia (e le regionali Saremar, Caremar etc.) se fosse rimasta pubblica (con pesanti costi di gestione) non avrebbe avuto la capacità di aggiudicarsi la gara….
Nell’accordo Stato – Regione del 03.11.2009, l’impegno dello Stato al pagamento dei 14 milioni del servizio della Saremar è stato subordinato alla privatizzazione ed alla gara per l’affidamento del servizio, ed il termine per indire la procedura di gara previsto entro il 2012.
Dal primo luglio del 2012 la Regione non riceve più il finanziamento per il servizio della Saremar, e deve pagare con sue risorse un servizio che dovrebbe essere pagato dallo Stato, solo per non avere ottemperato ai previsti obblighi legali.
La prima conseguenza è stata che alla fine del 2013, la Giunta Cappellacci ha dovuto cancellare i finanziamenti previsti dalla legge regionale sulle opere d’interesse locale (17 milioni di euro), ritirando così i finanziamenti dal una cinquantina di Comuni, tra i quali il nostro (Museo Lamboglia) per il quale avevano partecipato con successo al relativo bando!!!!
A tutto il 2015 la Regione avrà spese per la Saremar quasi 48 milioni di euro che avrebbe ben potuto impiegare per migliorare il contratto di servizio pubblico con la gara.
Ah, dimenticavo, qualcuno confonde anche il trasporto pubblico locale (su gomma o rotaia) con il Cabotaggio, e vorrebbe fare eseguire il servizio all’ARST………………….. Lasciate perdere, è una vera cazzata, il Cabotaggio è cosa diversa, disciplinato a livello comunitario con norme e regolamenti specifici.
Sul punto è intervenuta Dell’ANAC, per chi non lo sapesse si tratta dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Cantone, che ha bacchettato severamente la Regione, l’ha invitata a prendere provvedimenti in autotutela ed ha inviato la sua delibera lla Procura della Corte dei Conti per il danno erariale alle casse regionali derivante dal mancato rispetto di detti obblighi Comunitari, Nazionali e Regionali.
Ma alla fine cosa importa veramente, al di la delle dispute ideologiche su privato o pubblico?
Che la nostra isola venga ben collegata, anche meglio se possibile di quanto accada adesso, mantenendo il maggiore numero possibile di marittimi in servizio, cosa possibile con un contratto di servizio pubblico migliorativo rispetto al precedente.

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