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Galleria BUDELLI? I MADDALENINI SEMPRE IN SECONDO PIANO

2013

BUDELLI? I MADDALENINI SEMPRE IN SECONDO PIANO.
Di Roberto Zanchetta
Cresce, giorno dopo giorno, la discussione sull’acquisto dell’Isola di Budelli, da parte dello Stato, attraverso il Parco. Analisi, ragionamenti, considerazioni, sempre più accese e animate, sono un segnale, decisamente, importante e positivo. La comunità, appare stanca, delusa, amareggiata e arrabbiata. Le decisioni che vengono prese, senza mai consultare il pensiero e la volontà dei residenti, dai “padroni” del Parco, nominati da deleteri politici “romani”, disattendendo, per giunta, la volontà del Consiglio Comunale, stanno creando fermento tra la collettività isolana.
La, tormentata, querelle nasce dopo l’acquisto, in gara d’asta, dell’Isola della Spiaggia Rosa, da parte di Michael Harte, banchiere neozelandese, con interessi in Svizzera. Precisiamo subito e ricordiamolo, senza mai dimenticarlo, Budelli, perla del nostro Arcipelago, mai è stata pubblica, “nasce” privata, l’ultima società, poi fallita, l’aveva acquistata da un’altra società che a sua volta l’aveva acquistata da altri. Nonostante questi passaggi tra privati, l’isola è sempre stata super protetta da vincoli ferrei e rigidi, nulla è possibile fare, nulla è possibile toccare. Sulla delimitazione demaniale, cioè lungo il perimetro costiero, ovviamente, l’accesso è libero, residenti e turisti, vi hanno sempre fatto il bagno godendosi le spiagge, compresa quella Rosa, prima che, l’allora ministro, Ripa di Meana decidesse di chiuderla.
Dunque, mister Harte, avrebbe comprato un pugno di macchia mediterranea, coperta da leggi e decreti, compreso quello del Consiglio Comunale Maddalenino, per impedirvi ogni tipo di costruzione.
Nei primi giorni di novembre, l’operazione neozelandese, viene ufficializzata, lo scatto, forse, del Presidente del Parco, raccoglie i consensi degli amici oltre Tirreno, romani e non, si attiva l’ex ministro verde Pecoraro Scanio che, con una campagna stampa a livello nazionale, ingannevole, dove si racconta che l’sola, per evitare speculazioni (impossibile), deve restare pubblica (non lo è mai stata), raccoglie 76 mila firme, online, (per il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria, sono 100.000) poste da persone che non conoscono la nostra realtà, tra queste la cantante Fiorella Mannoia che, alcuni anni fa, aveva dichiarato che, della Sardegna, conosceva Stintino. Anche il FAI, Legambiente Sardegna e Federparchi dicono no, all’acquisto, da parte dello Stato, dell’isola, quei soldi dovrebbero servire per interventi più utili, dicono i loro rappresentanti (ndr, aggiungerli a quelli già previsti, ma non sufficienti, per completare le bonifiche dell’ex Arsenale). A ostacolare, la bizzarra volontà del Parco, vi è una normativa, in merito ai tagli della spesa pubblica che cita: “La Pubblica Amministrazione non può acquistare beni, terreni e immobili da privati” così, dopo Alfonso Pecoraro Scanio, entra in azione S.E.L dietro spinta di Nichi Vendola, (si proprio lui, quello della famosa risatina al telefono, con Girolamo Archinà, braccio destro dei Riva, sulle morti per tumore all’Ilva di Taranto) per fare pressioni sulla Commissione Bilancio della Camera, presieduta dal deputato del PD Francesco Boccia e la normativa viene stravolta, decidendo di stanziare tre milioni di euro per l’operazione Budelli, dimenticando, anzi, non sapendo in quale situazione, lo Stato, ha lasciato i lavori del mancato G8 (completare le bonifiche di Cala Camicia per rendere utilizzabile l’ex Arsenale, semi distrutto, oppure l’ex Ospedale militare, abbandonato), stravolgendo, inoltre, il parere delle Commissioni Ambiente della Camera che aveva seguito la linea di ragionamento del FAI, Legambiente, Federparchi e Consiglio Comunale di La Maddalena.
Insomma la situazione ha assunto dimensioni preoccupanti, lo Stato e il Parco continuano a muoversi in totale e completa simbiosi, contro gli interessi dei maddalenini, promettendo, distruggendo e dimenticando. Si, dimenticandosi delle promesse mai mantenute e distruggendo le nostre aspettative, i nostri desideri e le nostre illusioni. Tre milioni di euro che, almeno in parte, sarebbero serviti per arrivare alla copertura dei fondi mancanti per attivare le bonifiche, di cui sopra, tre milioni che potevano venir utilizzati per interventi di pulizia capillare del territorio del Parco, sempre più depresso, tre milioni che potevano servire per realizzare nuovi servizi, senza considerare quelli mai completati e abbandonati, costati decine e decine di migliaia di euro (vedi i parcheggi di Stagnali).
Oggi, possiamo affermare, senza tema di smentita che il Parco, l’Ente Parco Arcipelago di La Maddalena, mai si è mosso a favore della collettività maddalenina, mai si è compenetrato nella vita sociale dell’isola, mai ha ascoltato, quindi conosciuto, le esigenze reali degli “indigeni”. Un Ente completamente avulso e lontano dal contesto socio-politico in cui “dovrebbe” operare. La schizofrenia emersa in questa occasione, il capriccio di personaggi, nominati, come al grande fratello, dai padrini politici, ha prevalso su ben altre priorità, fondamentali per il vero rilancio della nostra, sempre più asfittica, economia.
Questa, incomprensibile decisione mette, infine, in evidenza quanto dannoso possa apparire il ruolo dei parlamentari, figure inutili che, prima di prendere una decisione, mai provano ad ascoltare il parere delle comunità interessate, attivandosi solo dietro sollecitazione dei loro “compari”. Un modo bieco, ottuso e limitato di esercitare un ruolo votato agli interessi del paese. La grande confusione che, oramai, regna in tutto l’arco parlamentare la dice lunga sulla sensibilità dei componenti, nel caso specifico, ancor più, nella sinistra, in questa sinistra a cui non val più la pena spendersi e crederci.

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