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Galleria La brutta storia del Paolo Merlo.

MOBILITAZIONE PIAZZA GARIBALDIGentile Liberissimo,

E’ un periodo caldo, di rivolta per il nostro ospedale e finalmente direi: la gente lo ha capito, la politica ha percepito lo stato di agitazione sul “Paolo Merlo”. Perchè si era iniziato nel 2006 a tagliare la chirurgia, poi di colpo la mannaia di ASL e Regione ha toccato gli altri reparti: l’ostetricia e il punto nascita chiusi, la pediatria semichiusa (è aperto l’ambulatorio ma i ricoveri non li fanno più perchè il personale è stato dirottato in medicina), la camera iperbarica aperta a mezzo servizio e con il rischio che venga spostata. E poi l’ufficio ticket che funziona a singhiozzo e altri piccoli disservizi che lo hanno trasformato in una struttura non più efficiente. La rivolta dei pancioni, dovuta alla chiusura del punto nascita ha fatto effetto su Arru ma le sue risposte sembrano non lasciare speranze: questo perchè l’OMS consiglia di partorire in strutture con almeno mille parti annui (neanche Olbia da sola arriva) e con la deroga del ministero la soglia si abbassa a 500 parti, cifra impossibile per il nostro nosocomio e anche per quello di Tempio. In realtà la Regione potrebbe tentare un ulteriore deroga per le aree disagiate come accaduto in Trentino per gli ospedali di montagna o all’Isola d’Elba in cui hanno risolto facendo roteare il personale dalle strutture toscane di terraferma: così potremmo fare anche noi, fare arrivare la “manualità” dagli ospedali di Olbia o Sassari per garantire la sicurezza e soprattutto migliorare e attrezzare tutto il nostro presidio che negli anni è stato smantellato. Perchè l’elicottero deve integrare il servizio e non sostituirlo, perchè la notte e quando tira il vento a burrasca bisogna avere certezza e tranquillità. Sempre.

Saluti E.L.

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