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Galleria E’ finito un sogno e forse non ce ne siamo neanche accorti

cala garibaldi club MedDi Pierluigi Cianchetti

Ci siamo mai domandati cos’è cambiato nel Club Med da quando Gilbert Trigano, nel 1950, si inventò nelle Baleari “il Camping tutto compreso, anche la felicità “? E’ cambiato, semplicemente, il mondo che gira intorno al Club Med. Intanto non ci sono più strutture a un Tridente (i farè) ma anche i due Tridenti sono pochi e non sono al mare e l’offerta turistica, oggi, è riservata a pochi clienti ma buoni (nel senso della capacità di spesa). Eppure nel 1956, quando nasce Caprera, il villaggio nella cala di Garibaldi ha qualcosa di veramente magico, che in piccola parte ha conservato fino ai giorni nostri, tanto che il primo nome era “Village Magique”. Per dire il vero non c’è un solo posto dell’Isola che possa definirsi “brutto” ma Trigano scelse il più bello: una specie di anfiteatro naturale protetto dal Ponente, dallo Scirocco e dal Libeccio e siccome la Tramontana d’estate è rara, il piccolo golfo antistante è ventoso ma non ondoso ed è, quindi, l’ideale per le derive veloci come il Laser. Non a caso, da sempre, il Club Med di Caprera veniva considerato il fiore all’occhiello delle scuole di vela del Med e la “Casa della Vela” è stata sempre a livelli di eccellenza.
Nei villaggi targati Club Med nasce la concezione moderna della vacanza collettiva, quando i primi alloggi non erano che delle canadesi. Subito dopo la trasformazione in farè che sono, anzi erano, la vera “differenza” di ogni altro tipo di vacanza. Erano delle semplici capanne ottagonali con le pareti di canne ed il tetto di paglia. La logica era semplice ed efficace: niente cose preziose, niente telefoni, niente giornali, niente televisione, niente corrente, niente lampadine, niente luce, niente denaro sostituito con le boules di plastica colorata, da portare al braccio o intorno al collo, per le consumazioni al bar.
Poi negli anni 90 la ribellione dei clienti facoltosi che non trovavano più i villaggi all’altezza delle loro esigenze. Il cliente ad un Tridente, ormai, non esiste più. La grande idea di Trigano di assaporare la voglia di vivere in comune nei posti più belli della terra, a prescindere dal ceto di appartenenza, è stata sostituita dalla voglia di pretendere l’emozione per contratto magari a colpi di alcol e di altro, di consumare il luogo fisico per quello che c’è scritto in un depliant e non per quello che offre veramente. Poi il famoso incidente aereo con un charter non proprio nuovissimo ed infine la cessione definitiva nel 1997 con un passivo pesante. Adesso il Club Med è una multinazionale a grande partecipazione francese, con un 4% giapponese e un 10% Marocchino, un presidente, Henry Giscard d’Estaing, figlio di cotanto padre, ma non ha più un’anima, neanche se venisse definitivamente abbattuto e riconvertito a “quattro Tridenti”.

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