“L’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena ha appreso che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del dr Harte, avverso la sentenza del TAR Sardegna, che di fatto ha riconosciuto, in primo grado, la legittimità degli atti posti in essere per garantire l’acquisizione al patrimonio pubblico dell’Isola di Budelli. La vicenda è stata ripresa anche dalla politica regionale, la quale parrebbe paventare dubbi sull’operato dell’Ente anche prospettando condivisibili interrogazioni parlamentari e l’interessamento del Ministero dell’Ambiente.
Nella mia qualità di Rappresentante legale del Parco, ho appreso con sconforto gli esiti della vicenda, in quanto l’autorevolezza della sentenza emessa dai giudici amministrativi di primo grado confortava l’operato dell’Ente, nell’ambito di un procedimento particolarmente complesso che ha coinvolto, ritengo, le migliori risorse e professionalità che hanno creduto nell’obiettivo di rendere “Budelli“ un patrimonio pubblico. Con ciò non si intendeva certamente ostacolare l’acquisto dell’isola da parte di privati e nessuna discriminazione era mai stata neanche pensata sulle origini degli acquirenti. Veniva unicamente condivisa un’aspirazione che avrebbe ricondotto uno dei beni ambientali più preziosi non solo per la Sardegna, nel suo alveo naturale di bene pubblico. Infatti, così come sarebbe folle pensare che il Colosseo possa diventare una proprietà privata, da studioso e appassionato ambientalista mi troverò sempre dalla parte di coloro che considerano le bellezze naturali patrimonio dell’umanità e bene “pubblico”, senza che ciò significhi avversione verso il privato.
Nel rispetto di tutti coloro che hanno lavorato e condiviso questa linea il Parco, esaminata la sentenza, valuterà pertanto l’ammissibilità di un ricorso per Cassazione avverso la sentenza di 2° grado, anche nel rispetto dell’autorevole giudizio del Tribunale Amministrativo che aveva riconosciuto la correttezza dell’operato dell’ Ente. Vorrei sottolineare ancora una volta, a coloro che oggi mettono in discussione gli esiti della vicenda, che il TAR, i cui giudici ritengo non siano meno “giudici” di altri, hanno confermato la legittimità delle azioni adottate dall’Ente ed è per tale motivo che ricorreremo ad ogni organo competente rivolgendoci, se necessario, anche alla Giustizia Europea”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA -





I commenti sono disabilitati