Mi ricordo di quando il Presidente della Regione Renato Soru giungeva a La Maddalena e ci diceva del progetto di rinascita della Sardegna, senza più i militari. Mi ricordo di quando lo stesso Soru, nel rallegrarsi della partenza della marina statunitense dall’Arcipelago, rassicurava: “nessuno perderà il lavoro e ne saranno creati tanti altri”. Mi ricordo di quando in Regione, e anche qui da noi, si parlava della riconversione dell’economia, puntando sul turismo e sul recupero dei beni demaniali, in particolare dell’Arsenale di Moneta. Mi ricordo di quando si sosteneva che la presenza della Marina militare aveva bloccato “un certo tipo di sviluppo” anche se aveva garantito per decenni reddito e benessere. Mi ricordo di quando il sindaco della Maddalena diceva al ministro della Difesa: “restituiteci le chiavi della città”. Mi ricordo di quando si voleva fare del villaggio di capanne del Club Mediterranée, che esisteva da cinquanta anni, un albergo di lusso, “per destagionalizzare” la presenza degli ospiti. Mi ricordo di quando ancora il sindaco chiedeva al Presidente della Regione di cancellare La Maddalena dai comuni definiti militarmente importanti.
Mi ricordo di quando si diceva che, dopo l’addio degli americani, vi erano diversi imprenditori pronti a presentare progetti in Comune per realizzare hotels a cinque stelle.
Mi ricordo di quando si cercava di esercitare delle pressioni sulla dirigenza delle multinazionali delle vacanze che occupavano, con le loro strutture, parti di territorio comunale, nelle isole di Caprera e di Santo Stefano, affinché non ne limitassero l’utilizzo alla sola stagione estiva, con impegni minimi sul piano occupazionale locale e minime ricadute economiche.
Mi ricordo di quando si parlava di nuovi indirizzi e di nuove scelte, per favorire un’occupazione stabile, che l’amministrazione comunale aveva in progetto di realizzare nel breve termine.
Mi ricordo di quando si era deciso di fornire, attraverso l’organizzazione del G8, visibilità planetaria a La Maddalena, con relative ricadute economiche, nel breve, medio e lungo termine.
Struggenti ricordi di quasi gioventù. Come se di quelle belle cose si fosse parlato solo ieri.
Io, per mia fortuna, ho buona memoria.
Mi auguro, alla luce dei risultati ottenuti, e conseguenti alle buone intenzioni manifestate, che l’abbiano altrettanto buona i miei concittadini che il 31 maggio esprimeranno il loro giudizio nel segreto di una cabina elettorale.
Comiti torna soddisfatto da Cagliari: «Manterranno le promesse fatte»
(del 20/01/2006 @ 18:22:38)
LA MADDALENA. Il Sindaco Angelo Comiti è rientrato da Cagliari con una valigia colma di notizie che aprono una nuova strada per lo sviluppo dell’isola, dopo l’addio della base americana e della marina italiana. In una conferenza stampa il sindaco ha giudicato l’incontro con l’assessore Maddalena Salerno e con il Presidente Soru positivo e importante.
Intanto nell’incontro con la Salerno il Sindaco ha portato avanti le richieste inserite nel protocollo di intesa con la Regione. L’assessore ha mostrato non solo interesse per la risoluzione dei problemi che si apriranno nell’isola: la riconversione dell’arsenale, il recupero dei beni demaniali, i posti di lavoro da non perdere.
Comiti ha confermato che la base Usa sarà smobilitata. Lo dimostra la lettera inviata dal comando americano che conferma la loro uscita.
Comiti ha anche sottolineato un aspetto legato alla marina italiana. «Abbiamo discusso – ha detto il Sindaco – non solo di piani paesaggistici, di possibili operatori privati che si stanno interessando del territorio della Maddalena, ma anche dell’atteggiamento complessivo del ministero della Difesa.
Infatti sta emergendo qualcosa di poco corretto. Tanto che ho intenzione di promuovere alla Maddalena una mobilitazione della cittadinanza nei confronti del modo di fare del ministero della difesa, che non sembra disponibile a dare informazioni e a favorire lo sviluppo futuro di questa città».
L’intervento di Comiti si è fatto appassionato quando gli è stato chiesto se veramente la presenza della marina fa da” tappo alla città”. «Ho già usato questa espressione anche perché in tempi passati, la loro presenza ha bloccato un certo tipo di sviluppo, però ne garantiva in qualche modo un altro, come redditi e numero di occupati. Ora da vent’anni il ministero difesa si sta disimpegnando.
Il palazzo del potere della ministero, alla Maddalena, è vuoto perché l’ammiraglio andando via si è portato le chiavi. Marigenimil è in piena smobilitazione. Il cambiamento della Capitaneria di Porto da Cala Gavetta a Punta Chiara non ha prodotto svolte, perché la Marina si tiene tutti e due siti.
Ci sono notizie di ristrutturazione di Guardia del Turco per farne un villaggio dove i militari potranno trascorrere le vacanze. Esiste un Circolo Ufficiali con un fronte mare eccezionale, dove però il numero di ufficiali è diminuito. Ecco perché bisogna chiamare in causa il ministero, affinchè ci dica cosa vuole fare, in funzione dell’Arsenale ad esempio. Ecco perché dico: restituiteci le chiavi di questa città, perché non ha alcun senso che il ministero difesa continui ad esercitare il proprio possesso»
Fonte La Nuova Sardegna – Articolo Andrea Nieddu
© RIPRODUZIONE RISERVATA -






I commenti sono disabilitati