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Galleria Si ‘dimentica’ troppo presto del passato

DSC_9061Di Roberto Zanchetta

Quando oltre trent’anni fa, erano i primi anni 80, con la ricordatissima Radio Sardegna Uno si conducevano programmi, pionieristici per il nostro territorio, di tutela ambientale, salvaguardia del patrimonio naturalistico, quando ci si muoveva sempre a difesa e tutela dell’intero Arcipelago, quando Liberissimo. net continuamente, con foto e servizi segnalava abusi e violenze a danno del territorio, quando denunciava, forme di sfruttamento dell’immagine dell’Arcipelago, da parte, anche, di strutture ricettive della costa vicina, gli illustrissimi relatori del convegno, tenutosi sabato scorso a La Maddalena, voluto dall’Associazione Risarciamo La Maddalena, erano impegnati, sicuramente, nella costruzione della loro, invidiatissima e brillantissima carriera. Per l‘ennesima volta, abbiamo assistito ad una passerella di personalità che, ahimè, della teoria continuano a farne il vessillo per insegnare, a sprovveduti e ciechi isolani, il nuovo modello di vita. Mi preme ricordare che convegni e incontri, incentrati su temi analoghi, La Maddalena ed i maddalenini, sempre meno partecipi, ne hanno visti a iosa. Quando si ha la pancia piena, quando alla soglia degli ottant’anni, con una super pensione, tutto da invidiare e per l’età, portata splendidamente, con un eloquio incantevole e per la carriera raggiunta, parlo del Professor Paolo Maddalena esimio magistrato e giurista, diventa semplice raccontare a chi, con fatica, cerca di mettere insieme il pranzo con la cena, come si dovrebbe vivere in un paradiso, incantevole, come l’Arcipelago di La Maddalena. Facile, sin troppo facile, ma, purtroppo, il nostro tessuto sociale, parla un’altra lingua, vi sono sacche, preoccupanti, di povertà, vi è un consistente esercito di disoccupati, vi è il variegato mondo dei giovani, soprattutto, quei giovani che, con fatica e rimboccandosi le maniche, si sono inventati un lavoro, sfruttando la risorsa principale, il mare, trovando, spesso, da parte delle istituzioni locali (Comune e Parco) numerosi ostacoli, piuttosto che agevolazioni. Insomma, a parole tutto appare semplice, discorsi, la cui teoria condividiamo, che, calati nella triste realtà, assumono contorni profondamente utopistici ed il tempo, purtroppo, lo ha, sempre, dimostrato. Trent’anni di grandi convegni confermano come la teoria si sia mostrata, sempre, così lontana dalla quotidianità. Ebbene, dopo aver personalmente sostenuto, la storia lo dimostra, la filosofia della tutela ambientale, oggi, mi ribello, dico basta a passerelle inutili, a lunghe guide rosse stese per il passaggio di illustri professori, esimi magistrati, onorevoli politici, basta, dico basta perché dopo oltre trenta anni nulla hanno prodotto, questo tipo di “sfilate”. Sono stanco di vedere il nostro Arcipelago esibito come la piscina della Costa Smeralda, come la vasca da bagno per mega Yacht, per super Yacht che, dopo aver solcato le cristalline acque delle nostre incantevoli isole, ritornano nei loro porti di provenienza lasciando la loro ricchezza nei comuni dirimpettai, senza nulla lasciare sul nostro territorio. Sono stanco di veder decine di giovani maddalenini, prendere il traghetto, nel periodo estivo, per andare a lavorare, la, nelle strutture che, con mia amarezza, delle bellezze dell’Arcipelago di La Maddalena ne fanno la loro forza. Sono stufo di pensare che le acque della meravigliosa Venezia, con la sua fragilità, nel suo delicato Canal Grande, possano essere solcate da navi da crociera da cento mila tonnellate, mentre nulla di tutto questo, nelle acque del nostro Arcipelago, mai è stato possibile fare, solo perché Parco Nazionale. Ma a che serve il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, se ha fallito il suo obbiettivo per il quale è stato istituito? A che serve se non funziona da vero volano per l’economia locale? Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, oggi, serve per i signori Arabi, per i signori Russi, della Costa Smeralda, i veri padroni delle nostre isole.
Allora, risarcire La Maddalena non lo si può limitare al solo problema incompiute G8 mancato, non mi importa che il G8 2017 si svolga, la, nell’abbandonato sito ex Arsenale-ex Ospedale, lo si faccia pure a Firenze, si spinga, piuttosto, perché, nel documento dove si prevede un finanziamento da 600 milioni di euro, per il G8 di Firenze, si inserisca la voce risarcimento La Maddalena, con risorse economiche fresche per risanare quelle strutture abbandonate, terminare i lavori lasciati a metà e bonificare i fondali di cala Camicia. Inoltre, occorre dar vita, al più presto, ad un Polo Nautico d’eccellenza, non esiste, infatti, un sito di tale portata e bellezza nel Mediterraneo, questo dovrebbe rappresentare il primo messaggio di risposta e di speranza, attraverso la possibilità di fare di La Maddalena, con l’approdo delle navi da crociera, meta ambita dai crocieristi.

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