Spesso sento pronunciare nei piu’ svariati contesti questa frase di Brecht, che a primo acchito sembra molto empatica e di effetto, perche’ porta a pensare all’abominio delle guerre e alla retorica sull’eroismo legato ai conflitti armati tra Nazioni e tra Popoli.
Ma l’eroismo, inteso come atto sacrificale di un individuo o di un gruppo per il bene della collettivita’, e’ davvero cosi’ retorico e sostanzialmente inutile, tanto da farlo considerare come un valore negativo?
Questa estate stavo passeggiando in campagna e mi sono soffermato ad osservare una pianta. Improvvisamente ho sentito una fitta dolorosa alla caviglia e chinatomi a guardare cosa fosse successo, ho veduto una formichina che mi stava pizzicando con le mandibole con tutta la forza ed accanimento possibili mentre altre si muovevano freneticamente sul piede nudo. Ovviamente l’ho colpita uccidendola, ho scacciato con le mani le altre, e mi sono allontanato. Mi sono accorto poi, nel fermarmi, che avevo calpestato inavvertitamente un formicaio, causando la reazione difensiva delle formiche a salvaguardia del loro territorio.
Riflettendo solo un istante sul comportamento di quella formichina che aveva morso, incurante del rischio per la propria vita, un mostro per lei milione di volte piu’ grande e piu’ forte, mi sono chiesto se non fosse assimilabile ad un atto di eroismo.
La mia risposta e’ stata ineluttabilmente ed assolutamente affermativa e non poteva essere altrimenti, essendoci tutti i presupposti e le peculiarita’ della definizione. La formica aveva sacrificato coscientemente (per quanta coscienza possa avere una formica) la propria vita per il bene della collettivita’, ottenendo per giunta anche il risultato positivo di farmi allontanare.
Alla luce di questa esperienza, vale per le formiche la frase ad effetto di Brecht? Mi pare proprio di no a meno che non si voglia travisarla, interpretando la sfortuna del bisogno d’eroi con il fatto che io accidentalmente abbia calpestato il formicaio.
E noi umani, nella nostra interpretazione volutamente distaccata dei fatti naturali, siamo cosi’ diversi dal comportamento sociale delle formiche? Mi sembra proprio di no.
L’eroismo individuale, inteso come estrema forma di altruismo, e’ il basamento della societa’ civile, e non parlo solo dell’eroismo militare, che forse e’ quello piu’ evidente nell’immaginario collettivo per la particolarita’ del servizio svolto a favore degli altri, ma certamente meno frequente. Parlo dell’eroismo di una madre o un padre che si sacrifica quotidianamente per i propri figli nell’assoluto anonimato, parlo dell’eroismo di chi svolge un lavoro pericoloso e rischioso a favore della collettivita’, parlo dell’eroismo improvviso e irrazionale di chi cerca di salvare una persona in imminente stato di pericolo, parlo dell’eroismo silenzioso di tanti ragazzi ed adulti che sacrificano il loro tempo con azioni di volontariato verso chi ha bisogno, parlo dell’eroismo dei pochi che contrastano la criminalita’ organizzata e la mafia, e parlo di tanti altri eroismi, piccoli e grandi, brevi e continui.
Insomma, io penso che se ci fosse piu’ eroismo e sacrificio individuale per il bene comune, di altruismo, forse il nostro mondo sarebbe migliore e mi viene da pensare: “Fortunato quel popolo che ha bisogno di eroi” perche’ ha una prospettiva di progresso, morale e sociale, e di civilta’!




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