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Galleria Opera Pia, è necessario che i cittadini sappiano cosa rischiano

OPERA PIA 2013Di Francesco Nardini

I cittadini di La Maddalena hanno il dono dell’attesa. Ci auguriamo che abbiano anche il dono della misericordia. Ci riferiamo ad una delle eterne incompiute della città: l’ex Opera Pia. Sembra un secolo che, durante la prima amministrazione Comiti, si pose mano, con cipiglio degno d’altri tempi, alla sistemazione di tutta l’area, al rifacimento dello stabile rimasto bloccato dagli anni ’50 del secolo scorso, al rifacimento dell’oratorio, del parcheggio superiore e inferiore destinato a disimpegnare le necessità dell’adiacente ospedale civile. E’ inutile raccontare cosa è accaduto da allora (era il 2008 quando tutto cominciò? ) perché dopo circa sei anni abbiamo finito con il perdere il concetto del tempo che va, presi come siamo da tutto quello che non va. Comunque sia l’ex Opera Pia non è stata completata. Anzi, per certi aspetti la situazione è peggiorata, e non parliamo solo del ‘mausoleo impacchettato’, o del parcheggio coperto, o delle bruttissime pastrocchiature dei writers. Parliamo di denari. Pare che i fondi disposti dalla UE per portare a termine il progetto non siano stati spesi come si sarebbe dovuto fare, anzi circa 6 milioni di questi euro,opera pia 1 dovrebbero essere restituiti alle autorità di Bruxelles perché non utilizzati. Insomma non ci sono più. Nel chiacchiericcio invadente e spesso disviante, nei battibecchi, nella confusione amministrativa, questa è l’unica certezza: la UE potrebbe (usiamo il condizionale ma è certezza) rivolere indietro i circa 6 milioni di euro che l’amministrazione non è stata in grado di utilizzare in mezzo alle incertezze, lungaggini, veri o finti fallimenti d’imprese, veri o finti collaudi, eccetera. Sì, perché se il faraonico progetto non fosse stato ultimato entro il 31 dicembre 2013, la spendita dei fondi europei, soggetta a controllo, dovrà essere rendicontata Come? Facile, rendendo tutti i fondi. Facciamo un conticino, dividendo il debito per il numero degli abitanti, e ci accorgiamo che un nuovo sostanzioso potrebbe aggiungersi agli altri. Personalmente a noi operatori dell’informazione tocca, appunto, dare l’informazione , in merito alla quale, però, speriamo vivamente che uno dei prossimi mercoledì, come ha lodevolmente fatto nei passati, l’assessore Nicola Gallinaro convochi la cittadinanza e racconti, per filo e per segno, come andrà a fine ‘l’affaire Opera Pia’. Siamo pronti a gioire con l’amministrazione, e a lodarla pubblicamente se si ci convincerà che la soluzione è a portata di mano, oppure a conoscere di che morte dobbiamo morire . Forza Nicò, narraci tutto lealmente. Te ne saremo grati anche se, già da ora, avvertiamo un certo formicolio al fondo schiena. OPERA PIA

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