Caro Antonello,
non so se hai mai incontrato uno o più individui affetti dalla sindrome di Tafazzi. Questi era un personaggio assai curioso, e strampalato, che interpretava un attore comico del trio Aldo , Giovanni e Giacomo. La performance di Tafazzi consisteva nel resistere il più possibile mentre si colpiva ripetutamente e con violenza le “parti basse”, e mentre canticchiava una motivo stile tifoso ultrà. Se non ti è mai capitato di imbatterti in un malato di “tafazzite” o “tafazzismo”, chiamalo come meglio ritieni, ti suggerisco di controllare la salute di coloro che hanno promosso installazione delle “isole a scomparsa”, prima a Cala Gavetta e, dopo avere subito le contestazioni di una parte considerevole di cittadini, in Piazza Comando.
Non entro nel merito della scelta politica, e tecnica, della nostra amministrazione comunale, ne delle valutazioni che possono esserci a monte della scelta stessa.
Ma, è fuori di dubbio che è una scelta autolesionistica, almeno sotto l’aspetto della mera estetica.
Dico solo che non facciamo alcuno sforzo per evitare di porgere ai visitatori della nostra città un biglietto da visita sempre più spiegazzato e malridotto.
Ma lo sapevano i propugnatori di questa novità di assoluto valore ecologista che la tendenza, nelle località turistiche di richiamo, va proprio in senso opposto. Cioè, che si sta disponendo l’eliminazione delle “isole a scomparsa”.
Le mode, da noi, si diffondono sempre con imperdonabile ritardo. Tant’è….







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