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Galleria Deiana riveda il suo folle disegno

marittimi 1Di Roberto Zanchetta

Se non comprendiamo quanto sia importante e fondamentale difendere la Saremar, in un momento così difficile e particolare, per noi isolani, allora, diventa meno difficile capire il perché la collettività maddalenina continua a mostrarsi poco coinvolta e disposta a partecipare, a tutte le azioni di protesta che, con determinazione, i marittimi da tempo stanno attivando, affinché, la Regione Sardegna, decida di cambiare indirizzo sulla vicenda Saremar ed evitarne la “privatizzazione”. Nella giornata di sciopero che, ieri, i marittimi, dipendenti Saremar, hanno proclamato, il corteo ha sfilato per il lungomare, raggiunta Piazza del Comando, per darsi appuntamento, dopo, presso il Salone Consiliare. L’incontro con la giunta Comiti ha fornito degli spunti importanti ed interessanti, il cambio di indirizzo da parte del Sindaco, seppur parziale, ha ridato ossigeno alle speranze per ottenere collaborazione e spinta, affinché l’Assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, riveda il suo, folle, disegno. Certo la partita, a questo punto, appare molto complessa e difficile, soprattutto, a causa della precedente delibera consiliare che, sciaguratamente, dava sostegno, alla proposta Deiana, in quell’occasione l’amministrazione Comiti, con l’appoggio di due consiglieri di minoranza, aveva approvato il progetto della Regione. Oggi, le posizioni sono mutate, questo dato positivo aprirebbe lo spiraglio ad un’azione diversa, corale, unanime, contro la linea della Regione. Di fronte a noi, dunque, un percorso difficile e complesso, dal punto di vista politico e giuridico, ma, sicuramente, da affrontare con una volontà ed una chiave di lettura diametralmente opposte. Insomma, lo spazio temporale si riduce, la data per la cessazione del servizio marittimo, targato Saremar, rimane il 31/12/2015, però, mai come in questo momento, l’unanimità del Consiglio Comunale e, ci auspichiamo, la partecipazione dell’intera collettività maddalenina, potranno soverchiare e far intraprendere, alla difficile situazione, rimanendo dentro il solco della percorribilità, un cammino diverso e di natura decisamente più ottimistica. Però, mentre a Carloforte scendeva in piazza tutta la popolazione, al fianco dei propri amministratori, a sostegno del servizio pubblico, purtroppo, a La Maddalena, poche decine di persone si univano al personale imbarcato, chiaro e palese esempio della scarsa sensibilità verso un problema così delicato, importante e vitale per tutti, indistintamente, tutti. I traghetti, in servizio tra La Maddalena e Palau, sono l’unica possibilità per rimanere legati alla terra ferma, rimangono l’unico vero e sicuro veicolo di trasporto per non sentirsi Isolati e dimenticati. Dispiacersi, dopo, quando i giochi verranno chiusi, lamentarsi di essere stati dimenticati dalla politica regionale, senza aver mai fatto sentire il proprio disappunto, senza aver mai urlato la propria rabbia, diventa esercizio retorico e privo di credibilità.

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