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Galleria Sanità: la mannaia della Regione tende a falciare senza ascoltare i territori.

la fine di un ospedaleGentile Liberissimo,
Il nostro ospedale è da tempo sotto un forte ridimensionamento da parte di Asl e Regione e a farne le spese da settembre sono le future madri che si vedono dirottate ad Olbia: hanno iniziato dapprima con il trasferimento dei soli cesarei poi in seguito anche per i parti fisiologici, così il Paolo Merlo ha chiuso il 2016 con sole 35 nascite. Erano 123 nel 2006, 107 nel 2010; 111 nel 2012 e 65 nel 2015. Una forte flessione che ha portato alla chiusura non solo del reparto ostetricia ma anche della pediatria in cui è garantito solo l’ambulatorio mentre i ricoveri vengono dirottati su Olbia (le infermiere prestano invece servizio in medicina). Una lenta agonia del nostro glorioso ospedale in cui tutti i servizi sono sottodimensionati compresa la camera iperbarica. Il Paolo Merlo, ospedale di area disagiata su un isola minore merita un trattamento diverso dagli ospedali di terraferma: in Toscana hanno ottenuto la deroga per l’Isola d’Elba (che conta circa 160 parti) e si continua a partorire anche ad Ischia e Capri, la tutela della salute pubblica deve essere garantita anche nei piccoli ospedali. Ora tocca ad Arru proporre un piano valido e sicuro da presentare al Ministero per poter ottenere la deroga sull’apertura del punto nascita e il potenziamento generale della nostra struttura: ma sarà davvero dura, la mannaia della Regione tende a falciare senza ascoltare i territori, proprio quei territori a cui avevano promesso attenzione. La prossima volta ricordiamocene quando si andrà a votare.
Saluti E.L.

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