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Programma Andrea Rotta Sindaco.

rotta andreaSu tre verbi sarà incentrato il programma della lista “ La Maddalena prima di tutto” CAMBIARE – CRESCERE – CONTARE
Vogliamo cambiare, con le collaborazione di tutti i cittadini, il futuro di La Maddalena per andare verso un’economia inclusiva ed intelligente come ci indica l’Unione Europea. Quale è la situazione attuale è sotto gli occhi di tutti: siamo definiti “area di crisi” per l’alto tasso di disoccupazione che ci caratterizza specie tra le fasce dei giovani e delle donne. La nostra economia è ferma perché non si è saputo individuare e realizzare un modello economico alternativo a quello che abbiamo avuto e che era incentrato sulla presenza della Marina, degli americani e sul “sole e mare” limitato a pochi mesi dell’anno.

Il bisogno di cambiare è diventato un percorso obbligato per tutti: lo è per l’Unione Europea, che non può rimanere ferma solo ad un modello di unione finanziaria e lo è per noi che non possiamo rimanere fermi alla nostra insularità. È indifferibile il passaggio ad una vera unione dei popoli per superare tutti insieme la grave crisi economica diffusa e persistente. Essa ha livellato le realtà nazionali degli Stati Membri costringendo tutti ad un maggior lavoro di squadra perché è necessario andare verso un modello più inclusivo, intelligente e costruito dal basso individuando nuovi settori di sviluppo e soprattutto strumenti più snelli e semplici che tutti possano capire e gestire.

Il cambiamento è in atto anche a livello nazionale sia in tema di snellimento burocratico, sia di obiettivi diversi e più moderni a partire dai settori principali che la stessa Costituzione garantisce e cioè la sanità, la scuola e i trasporti. Questi sono definiti obiettivi prioritari.

Per le piccole isole essi sono condizioni di presviluppo come affermato dalla Unione Europea e dallo stesso Governo Italiano nel documento sulle aree interne. Le isole sono classificate addirittura aree interne ultra periferiche perché, a parità di situazioni disagiate, la soluzione dei problemi insulari necessita di interventi, anche normativi, diversi ed in deroga.

Siamo realtà speciali e dobbiamo avere norme speciali perché solo così possiamo uscire dall’emarginazione e dal sotto sviluppo in cui viviamo.

Partiamo dalla scuola. Per alcuni versi il Comune di La Maddalena ha un miglior sistema scolastico e maggiori offerte formative rispetto ad altri comuni insulari, ma questo non ci deve bastare perché proprio da essa dobbiamo partire per formare i cittadini di domani. Con la collaborazione degli insegnanti ma anche degli alunni e del mondo produttivo dobbiamo elaborare un sistema didattico nuovo con profili professionali più corrispondenti al mercato del lavoro.

E’ già iniziato, alla Camera, il percorso della riforma della scuola e quindi proponiamo, attraverso uno specifico gruppo di lavoro, di lavorare, da subito, su questo tema visto che la riforma dovrebbe partire già dal prossimo anno scolastico.

Quindi, dovremo cambiare “il faremo” con “il facciamo”, perché le cose sono già in movimento ed il 5 maggio, a Roma, si incontreranno tutte le isole minori per elaborare gli emendamenti che rendano la legge sulla scuola adeguata anche per le realtà insulari.

Vogliamo mettere la parola fine a provvedimenti costruiti altrove e le cui soluzioni non siano adeguate a risolvere i nostri problemi. Noi vogliamo contare da subito ed essere artefici del nostro futuro.

La sanità. Anche questo è un tema urgente e fondamentale su cui intervenire per garantire a tutti i cittadini maddalenini ma anche i cittadini temporanei quali i turisti, servizi adeguati. Su questo punto intendiamo essere ancora più determinati sia nel difendere ciò che abbiamo già sia nell’implementarlo anche attraverso l’aggiornamento professionale e la telemedicina.

Non possiamo accettare di avere servizi inferiori a quelli che la Costituzione ci garantisce. I problemi vanno risolti a monte quando vengono stabiliti i servizi standard ed i costi standard. Perché, è sicuramente scontato per noi che ci debba essere una pesatura finanziaria diversa per le aree più fragili quali quelle insulari. A furia di insistere, anche come sistema dei comuni insulari (ANCIM) siamo riusciti a fare intendere al Governo questo concetto così semplice. Infatti, esiste un fondo sanitario dedicato esclusivamente al sistema sanitario delle isole minori e, recentemente, è stato istituito un Osservatorio nazionale sulla sanità nelle isole minori.

I Comuni hanno chiesto di farne parte perché essi sono gli unici che conoscono veramente i problemi dei cittadini che amministrano e sono in grado di proporre le soluzioni più adeguate.

Per tranquillità degli altri livelli di Governo diciamo che non si chiede di spendere di più ma di distribuire in modo più equo i fondi. Anche su questo tema vorremmo costituire un gruppo di lavoro per essere pronti a presentare le nostre proposte all’Osservatorio.

I Trasporti. Esiste il problema di garantire l’occupazione attuale, ma noi pensiamo che non possa essere solo questo l’obiettivo su cui impegnarsi.

I Trasporti e la loro correntezza per le isole sono condizioni imprescindibile di sviluppo economico.

Se i trasporti sono inadeguati non si può implementare il turismo ed anche il turismo di qualità.

Anni fa era stato stanziato un fondo specifico per i comuni insulari per comprare elicotteri da adibire a situazioni di soccorso, ma anche a trasporto pubblico locale. Il fondo è stato trasferito alle regioni. Intendiamo attivarci per sapere se una parte dei finanziamenti esiste ancora e, in sinergia con la Regione, realizzare l’obiettivo indicato nella delibera di

assegnazione. Altre realtà insulari (Elba, Tremiti) hanno un sistema di trasporto locale anche aereo a costi vicini a quelli di un traghetto veloce.

Vogliamo anche noi creare più occasioni di trasporto veloce per incrementare il turismo di qualità.

Questo comporta anche una implementazione e diversa organizzazione del trasporto interno più efficiente e sostenibile (Macchine, bici elettriche ecc.). Crediamo che anche questo cambiamento possa creare più occupazione e più occupazione giovanile. Vogliamo tenere i nostri giovani qui ed offrire loro possibilità di occupazione più alte anche attraverso l’istituzione di lauree a distanza.

Il Turismo. Anche qui bisogna cambiare perché il settore è mutevole per sua natura e bisogna adeguarlo alle sue evoluzione e mode. Siamo convinti che l’allungamento della stagione turistica passi da una diversa fruizione del nostro territorio e dei nostri beni culturali e paesaggistici.

L’Artigianato e le Attività produttive. Sono altri settori da cambiare ma soprattutto da ricreare perché siamo l’unica isola che non vanta nessuna produzione tipica, mentre un tempo erano presenti.

Ci siamo appiattiti sul sistema tratteggiato all’inizio. E’ venuto il momento di un intervento determinato anche qui.

Da ultimo citiamo il Terzo Settore per noi di grande rilievo per aiutarci a risolvere problemi della sanità e del sociale.

Siamo in presenza di risorse finanziarie sempre più ristrette e quindi il volontariato è una
risorsa imprescindibile.

Sappiamo di poterci contare e quindi il nostro non è un appello ma un convincimento. Chiudiamo questa premessa con qualche informazione che ci conforta e ci rafforza nel nostro percorso.

E’ in discussione il ddl quadro sulle isole minori che va nella direzione che abbiamo detto e quindi presto avremo regole diverse per problemi diversi.

Anche la Regione sta dimostrando sensibilità ai nostri temi specifici e il ddl di riforma delle
Autonomie prevederà anch’esso norme speciali per realtà speciali come la nostra.

NOVE OBIETTIVI PER ESSERE DI NUOVO FORTI

La Maddalena ha storia, cultura e personalità per riprendere in mano il proprio destino e partecipare alle scelte che riguardano il proprio futuro.

La Maddalena deve essere il punto di riferimento per la parte del Nord Sardegna che vuole investire sullo sviluppo e sull’innovazione.

La Maddalena deve diventare un modello di comunità che fonda lo sviluppo sulla valorizzazione e l’utilizzo delle sue ricchezze ambientali.

La Maddalena deve costituire un modello europeo di comunità che vive di risorse eco compatibili ed ecosostenibili.

La Maddalena è al centro di una rete che comprende istituzioni locali e nazionali, realtà economiche, energie sottoutilizzate. Non tutti i protagonisti della rete hanno fatto sempre gioco di squadra. Esempio ne è il Parco, che non deve essere un gioiello da nascondere ma una risorsa da condividere e valorizzare. Per questo il Comune deve avere voce importante nella gestione del Parco per preservare e promuovere la sua ricchezza che è di tutti e quindi anche dei comuni circostanti con i quali devono essere tenute relazioni importanti, di valore.

La Maddalena deve sedersi ai tavoli dove viene deciso il proprio futuro: dove si parla di ambiente, di riconversione, di trasporti, di turismo il Comune di La Maddalena deve recuperare un ruolo da protagonista. Non possiamo più subire decisioni prese da altri sul nostro destino.

La Maddalena è una comunità che deve sentirsi rappresentata dall’amministrazione comunale: i quartieri, i settori produttivi, le cittadine e i cittadini di tutte le fasce di età devono avere occasione di partecipare, manifestare le proprie esigenze e dare il proprio apporto.

La Maddalena deve essere il primo comune sardo governato come una start-up (innovazione ed efficienza): un’istituzione efficace ed efficiente, uno snodo vitale di una rete di connessioni, una città energicamente sostenibile e una comunità inclusiva.

Perché La Maddalena sia tutto questo ci impegniamo a raggiungere questi obiettivi:

1. La Maddalena “Gestire Casa nostra: spendere meglio i soldi di tutti”

2. La Maddalena “Connessa al territorio grazie a collegamenti più efficienti”

3. La Maddalena “Connessa al mondo e con un piede nel futuro”

4. La Maddalena “Fabbrica del Turismo”

5. La Maddalena “Isola sostenibile”

6. La Maddalena “Una città inclusiva: gli anziani ed i bambini insieme”

7. La Maddalena “Isola dei Giovani Europei”

8. La Maddalena “Isola di protagonisti nel governo dell’arcipelago”

9. La Maddalena “Isola dei Servizi di qualità per le persone e le famiglie”

PERCHÉ gestire diversamente i beni pubblici?

PERCHÉ significa ottenere risultati e benefici immediati e liberare risorse da utilizzare per altri scopi.

PERCHÉ in un contesto di risorse scarse, e prospetticamente sempre più scarse, non possiamo disperdere neanche un euro.

PERCHÉ gestire significa intervenire sulla qualità della spesa – do more with less (fare più con meno) – per restituire maggiori benefici ai cittadini.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Censire e misurare l’esistente: la conoscenza del patrimonio pubblico e della spesa per servizi è base fondamentale per migliorare l’utilizzo e ridurne i costi di gestione. Nel 2011 il Comune ha approvato il PAES Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile basato per lo più su dati del 2005. Prevede linee guida ed interventi di miglioramento condivisibili ma senz’altro da rivalutare alla luce di dati aggiornati e di concreta fattibilità. Occorre per questo che sia progettato ed implementato un vero e proprio sistema di gestione delle proprietà per conoscere e quindi attuare interventi migliorativi.

2. Coinvolgere e stimolare l’iniziativa privata. La disponibilità di fondi pubblici per l’impresa privata è ormai tanto esigua da non essere più significativa ma il pubblico ha due punti di forza: il consistente patrimonio e la visibilità. Il primo può essere utilizzato per generare investimenti privati, anche attraverso il recupero di aree e strutture regionali, la seconda per promuoverne la commercializzazione. In questa sinergia pubblico-privato, dialogo e condivisione TRASPARENTE d’intenti si può trovare spazi di rilancio e di innovazione economica e sociale.

3. Diffondere la cultura della gestione della proprietà anche fra i privati perché possano valorizzare, magari insieme, in rete, il proprio patrimonio affinché ci siano possibilità di integrazione del reddito e di promozione economica e sociale.

PERCHÉ migliorare il servizio di trasporti marittimi e terrestri?

PERCHÉ il sistema dei trasporti è essenziale per qualsiasi progetto di rilancio di La
Maddalena.

PERCHÉ anche alla luce della vicenda Saremar è necessario un maggiore coinvolgimento della nostra comunità nella progettazione del sistema dei trasporti marittimi.

PERCHÉ nella ridefinizione del servizio bisogna partire dalla salvaguardia dei posti di lavoro, passando per una migliore qualità del servizio.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Lavorare sul trasporto integrato in un ambito più vasto del Comune per avere più possibilità d’intervento e quindi un più ampio ventaglio di soluzioni, sempre nell’ottica del trasporto quale servizio fondamentale per il cittadino (diritto alla mobilità).

2. D’intesa con i gestori dei servizi marittimi istituire il “biglietto integrato traghetto- mezzi pubblici a La Maddalena”, per facilitare l’accesso di chi vuole venire nell’arcipelago senz’auto.

3. Istituzione di un tavolo permanente che si ponga l’obiettivo di mantenere elevati livelli qualitativi a sostegno del diritto alla mobilità.

4. Seguire con la massima attenzione lo sviluppo della situazione Saremar rivendicando un ruolo attivo ai futuri tavoli della vertenza. Vogliamo, in linea con gli sviluppi delle trattative, la tutela dei lavoratori coinvolti.

PERCHÉ puntare sulla programmazione strategica?

PERCHÉ provocare cambiamenti – anche a La Maddalena – è possibile, ma solo investendo sulla cultura del progetto, su un metodo di lavoro che richiede analisi, strategie, obiettivi, tempi, risorse e capacità di valutare i risultati. Nessun progetto di trasformazione nasce astratto o per caso. Avere una visione del futuro consente di individuare la propria missione e i progetti organizzano le risorse per raggiungerla. Ma poiché le risorse sono limitate, mettersi insieme, coalizzarsi verso l’obiettivo consente di fare di più.

PERCHÉ con la riduzione dei fondi disponibili diventa cruciale produrre progetti di eccellenza in grado di intercettare finanziamenti a ogni livello.

PERCHÉ difendere il passato può essere importante ma ben più importante è costruire il futuro. E preoccuparsi per la crisi può essere inevitabile ma ben più utile è cogliere le nuove opportunità che si stanno affacciando grazie a questa crisi.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Potenziare (o istituire) il servizio Sviluppo locale e programmazione che avrà il compito di monitorare i bandi europei e nazionali, formare i partenariati, scrivere i progetti e curare i rapporti con gli enti finanziatori. Il servizio lavorerà costantemente con il Laboratorio permanente sull’innovazione sociale (cit. programma sussidiarietà), per generare idee progetto condivise.

4) La Maddalena “Fabbrica del Turismo”

PERCHÉ puntare sul turismo per dare maggior sviluppo alla nostra comunità?

PERCHÉ è una scelta obbligata: l’ambiente e la storia sono la nostra vera ricchezza e l’unico modo per valorizzarle, per dare reddito ai maddalenini, è attraverso il turismo. Il resto sono attività minori o collegate.

PERCHÉ pur avendo a disposizione uno dei luoghi più belli e ricchi di storia d’Italia abbiamo una presenza di turisti significativa per 8 settimane all’anno a fronte di almeno
26 potenzialmente favorevoli dal punto di vista climatico.

PERCHÉ i livelli occupazionali e di produzione del reddito legati al turismo sono ben al di sotto delle reali potenzialità economiche che si possono esprimere.

PERCHÉ dobbiamo dare ai nostri giovani una prospettiva di sviluppo e benessere che li porti a progettare di vivere nel luogo dove sono cresciuti.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Rendere il Comune promotore del coordinamento degli operatori del turismo, della cultura, delle attività sportive, naturaliste ecc… in modo da poter costruire un’offerta di servizi turistici integrati, che sia propositiva e non sola rendita dalla natura. È una ricchezza che dobbiamo utilizzare, non sfruttare.

2. Allungare progressivamente la stagione attraverso un diverso approccio alla promozione turistica, non aspettare che sia il turista scegliere di venire, ma costruire un’offerta i servizi turistici mirata alla diverse tipologie di viaggiatori: uomo d’affari, viaggiatore culturale, esploratore di nuovi ambienti, viaggiatore enogastronomico, studente viaggiatore con piccolo budget, amanti del lusso, famiglie piccole, famiglie numerose, pensionati, sportivi, ecc…

3. Coordinamento con gli operatori del turismo, della cultura, delle attività sportive, naturalistiche ecc.., in modo da poter costruire un’offerta di servizi turistici integrati.

4. Comunicare la nostra offerta turistica utilizzando le più recenti tecnologie di comunicazione in modo da raggiungere il cliente sia in Italia che all’estero e fornire il supporto allo sviluppo del turismo emozionale, sinonimo di un turismo di qualità e dal forte coinvolgimento emotivo.

5. Collaborare con le Associazioni e mettere a disposizione le scuole per offrire agli operatori nuove competenze e nuovi strumenti di lavoro.

6. Intercettare il vasto mondo dell’associazionismo e delle istituzioni scolastiche che tipicamente si muovono in tempi diversi dai tradizionali luglio e agosto.

7. Lavorare in squadra, coordinarsi con i comuni limitrofi per integrare, potenziandola, l’offerta turistica.

8. Integrazione con il programma sussidiarietà per monitorare la qualità dei servizi turistici.

9. Coinvolgere nel progetto tutte le tipologie ricettive affinché la loro somma dia un risultato più forte delle singole separate iniziative. Tutto ciò, può essere raggiunto in forza di una virtuosa riqualificazione del centro storico.

10. Dare alle navi da crociera la possibilità di visitare il nostro Arcipelago.

PERCHÉ puntare sulla sostenibilità ambientale?

PERCHÉ la lotta agli sprechi inizia dal corretto uso delle risorse energetiche. Come nelle nostre case di sera non lasciamo accese le luci nelle stanze vuote, anche nella nostra città dobbiamo iniziare a usare l’energia nel modo migliore per le nostre tasche e per l’ambiente.

PERCHÉ La Maddalena deve essere in prima fila nel rispetto degli obiettivi ambientali posti dall’Unione europea per il 2020: riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990; 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili; aumento del
20% dell’efficienza energetica.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Gestire e migliorare il consumo energetico negli uffici comunali e in tutto l’Arcipelago, puntando sul risparmio energetico, sull’isolamento degli edifici pubblici e sugli impianti di cogenerazione.

2. Promuovere la mobilità sostenibile all’interno dell’arcipelago, incentivando l’uso di auto e bici elettriche, e attivando punti ricarica. Costituire zone a zero impatto ambientale.

3. Obiettivo sulla raccolta differenziata da tarare sullo stato del servizio: migliorare la raccolta differenziata attraverso processi di educazione ambientale e monitoraggio dei comportamenti scorretti, con il supporto dei cittadini. La raccolta deve diventare semplice ed efficace anche per tutti i fruitori. Per perseguire questi obiettivi,è necessario sensibilizzare la cittadinanza e chi opera nel settore, aumentando i livelli del controllo.

4. Sviluppare capacità progettuale per lo sviluppo energetico eco sostenibile, in linea con le normative e i vincoli paesaggistici.

5. Rendere l’abitato di La Maddalena “ Città Parco” di alta qualità ed efficienza per i suoi abitanti e per i suoi ospiti, come condizione prioritaria per lo sviluppo sostenibile dell’arcipelago.

6. Ridefinire le relazioni strutturali per l’arcipelago in una visione integrata e unitaria delle molteplici parti che lo compongono, sostenuta dalla interpretazione della geografia e della storia del luogo.

PERCHÉ puntare su anziani e bambini?

PERCHÉ gli anziani sono la nostra storia, i bambini il nostro futuro. Non ci deve essere soluzione di continuità per chi ha una storia importante come quella di La Maddalena. Storia di armi ed imprese ma anche e soprattutto storia di arti e mestieri oggi più che ieri ricchi di fascino.

PERCHÉ la Comunità deve prepararsi ad accogliere, grazie alle migliori aspettative di vita, un sempre crescente numero di anziani.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Allestire con il supporto degli anziani il “Pedibus”, l’accompagnamento a scuola dei bambini. Rappresenta un servizio per la collettività e l’ambiente che agevola le famiglie e facilita la socializzazione a servizio del rafforzamento dello spirito di comunità.

2. Organizzare Laboratori del racconto perché il patrimonio culturale non venga perso e le nuove generazioni abbiano la consapevolezza delle proprie origini. Questi laboratori hanno valore per il bambino che ascolta ma anche, e tanto, per l’anziano che racconta che ha così modo di difendere la propria identità e sentirsi ancora parte, inclusione, della vita della città. Promuovere la pubblicazione su piccola scala dei migliori racconti.

3. Reperire e destinare spazi organizzati per bambini e ragazzi nei quali possano essere organizzati laboratori ed iniziative di creatività, ideazione, produzione, spazi ludici e di relazione, di aggregazione e di incontro, attività teatrali e musicali gestite dai ragazzi e con i ragazzi.

4. Laboratori Vecchi Mestieri nelle scuole dove i “vecchi” insegnano l’arte della tradizione marinara con i suoi prodotti ed i suoi linguaggi ricordando sia le attività maschili che quelle femminili.

5. Potenziare i servizi residenziali e domiciliari agli anziani favorendo la loro permanenza con la famiglia e la Comunità e non privare gli uni e gli altri della gioia dello stare insieme.

6. Tramite il volontariato attivo, sussidiarietà orizzontale, fornire servizi di supporto alle scuole da parte degli anziani che in cambio ricevono piccoli corsi e convegni su temi di attualità in uno scambio mutualistico e paritario.

PERCHÉ puntare sulle politiche educative e giovanili?

PERCHÉ dobbiamo invertire la tendenza che porta i giovani a scappare dall’arcipelago dopo l’esame di maturità e a non tornare una volta terminato il percorso di studi. I giovani sono una risorsa fondamentale per costruire il futuro della comunità: investiamo sulla loro formazione e sulle loro competenze (affinché attraverso la conoscenza siano i protagonisti).

PERCHÉ La Maddalena ha caratteristiche perfette per diventare un Campus estivo permanente per i giovani di tutta l’Europa. La sua natura, il suo mare, la sua storia e le sue strutture rappresentano un patrimonio unico e sottoutilizzato. L’Arcipelago è la sede ideale per i diversi programmi Europei di formazione, partecipazione e mobilità rivolte ai giovani. Puntando su questa programmazione La Maddalena può diventare una delle capitali europee delle politiche giovanili.

PERCHÉ solo dal punto di vista sportivo, l’arcipelago può diventare la più grande Palestra a cielo aperto presente in Europa, grazie alla moltitudine di discipline che vi possono essere praticate senza che sia necessario realizzare particolari impianti sportivi: corsa, escursionismo, parapendio, arti marinaresche e così via.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Interpretare le scuole maddalenine come il principale motore di sviluppo dell’arcipelago. Creare una rete permanente chiamata Sistema Educativo Integrato (SEI) che metta in dialogo il sistema scolastico con l’intera comunità per consentire agli studenti di vivere l’arcipelago come una grande esperienza educativa permanente (soprattutto di natura ambientale). Gli studenti potranno essere coinvolti in attività extrascolastiche per potenziare le proprie competenze e offrire un servizio alla comunità: incrementare i servizi estivi del Centro di Aggregazione sociale, attivare corsi supplementari di arti marinaresche e gestire spazi di mediazione interculturale.

2. Promuovere la partecipazione degli studenti delle scuole superiori, prossimi al diploma, alla settimana dell’Orientamento promossa dagli Atenei sardi, favorendo l’integrazione tra le attività formative scolastiche e le attività formative di base dei primi anni dei corsi di laurea universitari attraverso la promozione di progetti già in corso.

3. Creare il Campus estivo per i giovani di tutta l’Europa, che offra pacchetti di vacanze-formative in collaborazione con l’Università di Sassari, la Marina militare italiana, il Centro velico e le agenzie formative del territorio. Il Campus sarà operativo da metà giugno a metà settembre e proporrà un programma di attività e corsi su temi di carattere naturalistico, ambientale, marinaresco, artistico, sportivo e storico. Dal punto di vista ricettivo verrà studiata la possibilità di utilizzare le strutture della Marina militare e di sviluppare una rete di ospitalità diffusa valorizzando le case sfitte presenti a La Maddalena. Allo stesso modo verrà istituita una Rete dei Natanti del Campus che consenta a chi possiede anche piccole imbarcazione di mettersi al servizio di questa attività.

4. Istituire il Laboratorio Giovani Europa, struttura permanente di orientamento,

formazione e accesso ai programmi comunitari. Il Laboratorio coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori e l’associazionismo. Svolgerà azioni di formazione nelle scuole, fungerà da sportello informativo digitale con un portale apposito sul sito istituzionale del Comune e curerà la progettazione dei progetti europei in campo giovanile.

8) La Maddalena “Isola di protagonisti nel governo dell’arcipelago”

PERCHÉ puntare sulla partecipazione attiva dei cittadini?

PERCHÉ lo Stato avrà sempre meno possibilità di risolvere i problemi economici e sociali delle comunità periferiche: a causa dei tagli ai trasferimenti statali e ai minori investimenti nelle opere pubbliche il nostro destino sarà sempre di più nelle nostre mani. La Storia ci regala l’opportunità di dare vita a un nuovo inizio. Chi non la coglie continuando ad aspettare improbabili soluzioni dal cielo è destinato a soccombere.

PERCHÉ viviamo nell’epoca “social” che permette nuovi modi di relazionarsi, organizzare progetti e stare insieme: il compito di un Sindaco non è più quello di “comandare” ma di dirigere un’orchestra in cui ogni cittadino e ogni attore sociale è messo nelle condizioni di far circolare le idee, produrre risposte e offrire servizi utili a tutta la comunità. Il rinnovamento è possibile solo se chi guida la comunità favorisce il dialogo fra tutte le sue componenti. E’ il momento dei tavoli multidisciplinari: i servizi alla persona vanno pensati dagli assistenti sociali insieme agli urbanisti, agli operatori ambientali, alle associazioni culturali e a tutti coloro che vario titolo hanno un ruolo attivo nella comunità. E’ finita l’epoca in cui ciascuno bada soltanto al proprio orticello.

PERCHÉ è il momento storico in cui vince chi investe sull’innovazione sociale ed economica: l’impegno creativo di tutti i cittadini abbatte i vecchi e fallimentari modelli di sviluppo e trova nuove strade per creare occupazione e migliorare la qualità della vita. Il ruolo di un’amministrazione comunale è quella di affrontare questa sfida epocale innescando cambiamenti comportamentali, dando gambe alle idee più promettenti, ed esplorando soluzioni che vadano oltre le tradizionali logiche di mercato e della pubblica amministrazione.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Istituire il Laboratorio permanente sull’innovazione sociale: una struttura flessibile e aperta che coinvolgerà cittadini, associazioni e istituzioni dell’arcipelago nella progettazione delle politiche comunali.

2. Incentivare la libera iniziativa dei cittadini nella valorizzazione e nella gestione del patrimonio ambientale, naturalistico e artistico dell’Arcipelago: sarà eseguito il censimento dei beni di proprietà dell’amministrazione comunale e stabilito un regolamento per l’affidamento in gestione degli stessi per finalità di interesse generale.

3. Istituire i comitati di quartiere, per dare voce alle singole comunità e progettare risposte puntuali ai problemi concreti delle diverse aree dell’arcipelago.

4. Effettuare una profonda revisione della macchina comunale: gli uffici e servizi saranno costruiti intorno al cittadino. L’organizzazione della struttura sarà pensata assumendo il punto di vista e le esigenze degli utenti, non quelli della burocrazia. Saranno semplificate le procedure, i tempi e il linguaggio amministrativo per dare risposte più efficaci e veloci al cittadino.

5. Favorire la trasparenza, oltre gli obblighi di legge: ogni cittadino deve accedere in maniera semplice e chiara a tutti i dati che riguardano l’amministrazione e la comunità. Verrà predisposto il Bilancio sociale per rendere conto di come vengono spesi i soldi pubblici; verrà curata la pubblicazione degli Open Data: informazioni, statistiche e dati utili

per la programmazione sociale, culturale ed economica.

6. Potenziare l’ascolto dei cittadini: ognuno avrà più strumenti per fare segnalazioni, sottoporre problemi, indicare soluzioni, far valere i propri diritti. Sarà potenziato il ruolo dell’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) e attivate APP (applicazioni per dispositivo mobile) e pagine social per mantenere un contatto stabile tra cittadini e amministrazione.

7. Seguire con la massima attenzione lo sviluppo della situazione della sanità locale, assumendo un ruolo attivo nei confronti delle istituzioni preposte ad erogare il servizio, anche integrandoli con la rete regionale, per poter disporre di interventi rapidi e di qualità a tutela del diritto alla salute dei nostri concittadini.

9) La Maddalena “Isola dei Servizi di qualità per le persone e le famiglie”

PERCHÉ puntare sul miglioramento delle politiche sociali?

• PERCHÉ La nostra idea è di trasformare i servizi sociali, legati ad una dimensione assistenziale dei benefici e della definizione dei bisogni, in virtuose politiche sociali, fondate all’opposto sulla partecipazione comunitaria alla definizione dei diritti e alla corresponsabilità del creare insieme il “bene comune”.

• PERCHÉ Cominciare dal bambino per ricreare una comunità solidale. L’obiettivo è di garantire la massima professionalità degli attori psicopedagogici che cooperano allo sviluppo sociale–creativo–emozionale dei più piccoli. Chiediamo che il modello educativo degli asilo nido comunali sia discusso in via decisionale e verificato in itinere nelle arene decisionali ed elettive. Il sindaco garante dei suoi piccoli cittadini (non votanti).

• PERCHÉ in base al principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale ogni cittadino ha il diritto di essere curato, assistito e sostenuto dai soggetti che gli sono più vicini. Questo vuol dire valorizzare e promuovere il ruolo delle famiglie, delle formazioni sociali e delle professionalità presenti nel territorio. A partire dalla legge 328 del 2000 il ruolo dei Comuni è quello di attuare una cabina di regia che permetta all’intera comunità di essere protagonista nella programmazione, nell’attuazione e nella valutazione dei programmi. Chi non condivide programmi, informazioni e procedure trasparenti di valutazione non potrà lavorare nel campo delle politiche alla persone.

• PERCHÉ il Comune ha il dovere di investire sulle procedure di accreditamento del privato sociale che garantiscano la qualità dei servizi.

• PERCHÉ é necessario superare la logica dell’assistenzialismo che rende passivo chi si trova in situazione di disagio economico e lo esclude dal mercato del lavoro, soprattutto quando ha superato i 50 anni.

• PERCHÉ è necessario promuovere servizi dal valore preventivo, che non partano sempre dalla presenza di “problemi” conclamati. Anche in campo sociale investire sulla prevenzione produce maggiori risultati con minori costi, rispetto all’intervento “clinico” effettuato quando c’è un disagio cronico. Ad esempio, è possibile attuare strategie di prevenzione dell’alcolismo, della tossicodipendenza, dei disordini alimentari e così via, elaborando progetti e iniziative in grado di ridurre i fattori di rischio.

LE NOSTRE PROPOSTE

1. Crediamo fermamente che il compito del PUBBLICO – laddove questo non scelga di annullarsi in esternalizzazioni incontrollate, è di vigilare – in nome di una virtuosa trasparenza e di un ruolo co-progettuale del comune – affinché per ogni servizio socio- educativo richiesto vi sia una scelta ottimale e congrua dell’operatore con più alta certificazione formativa.

2. Nel settore degli asili nido comunali, istituire il Comitato di gestione sociale che garantisce il coordinamento e il rapporto stretto fra l’amministrazione, le famiglie, gli operatori scolastici, il personale educativo. Il Comitato sarà consultato su questioni,

proposte, iniziative che abbiano un’incidenza rilevante sui livelli educativi, sulla funzionalità e organizzazione dell’Asilo Nido come le Modifiche al regolamento, l’assetto generale del Servizio dal punto di vista educativo, organizzativo e economico, Progetti innovativi o sperimentali delle attività educative dell’Asilo Nido e inoltre informazioni sui programmi di aggiornamento del personale.

3. Istituire il Servizio civico, che trasforma i beneficiari dei contributi comunali per le povertà estreme da meri “assistiti” a collaboratori attivi della comunità. Gli utenti del progetto saranno coinvolti in piccole attività lavorative (cantieri di manutenzione, giardinaggio e così via) in modo da poter consolidare competenze e abilità, aumentare il senso di autostima, maturare competenze riutilizzabili nel mercato del lavoro e restituire un servizio alla comunità. I cantieri del Servizio civico affiancheranno quelli affidati ai professionisti secondo le normali procedure, con compiti di supporto.

4. Venire incontro ai tempi delle famiglie progettando attività parascolastiche nelle scuole primarie insieme all’Associazionismo di Promozione Sociale/Sportivo. Grazie al coinvolgimento di giovani diplomati delle magistrali e di scienze motorie, le scuole potranno ospitare attività ludico sportive che, oltre a impegnare i ragazzi in attesa dei genitori, siano da contrasto alla sedentarietà e dall’altra ad una alimentazione non equilibrata.

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