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Per un futuro migliore.

ROBERTO ZANCHETTA 12 NOVEMBREDi Roberto Zanchetta

La Maddalena, è sempre stata un’Isola sostanzialmente tranquilla e felice, caratteristica invidiata, anche da comunità più piccole ma, dolorosamente, colpite da episodi di violenza gravi e preoccupanti. Anche quando, l’Isola, era una vera e importante roccaforte militare, oppure nel periodo della presenza della Marina degli Stati Uniti d’America, l’Arcipelago raramente ha registrato episodi di cronaca nera. Purtroppo, la strada della serenità è stata interrotta da continui e preoccupanti episodi di violenza e di aggressione, sfociati, infaustamente, anche, nel sangue. Suicidi misteriosi, di giovani ragazzi, omicidi, ancor più, incomprensibili, probabilmente legati al mondo della droga, vandalismo di ogni genere, aggressioni e minacce a pensionati o anziane vedove, fino ad arrivare ad atti di vendetta o intimidazione che hanno portato alla distruzione, per mezzo del fuoco, di imbarcazioni da lavoro o utilitarie per uso personale. Insomma, la spirale di una violenza decifrabile ma, difficilmente, controllabile, dato l’esiguo numero dei militari, delle forza dell’ordine, presenti nel territorio. Gli episodi di cui sopra, inseriti in un lungo elenco, hanno reso, la nostra cittadina, una realtà al pari di altre, dove la cronaca nera ha sempre dominato la quotidianità. La nostra collettività, notoriamente tranquilla, pacifica e tollerante, da troppi anni subisce, incontrastati, episodi che, nella loro gravità, stanno rendendo invivibile, soprattutto, per le persone indifese e più deboli, una cittadina nota per la sua alta qualità di vita, dal punto di vista sociale. Il fenomeno, dell’isolamento, la dove non esistono momenti di svago e punti di ritrovo o aggregazione, per i giovani ma, anche, per i meno giovani produce, inopinatamente, l’esaltazione di una spirale che, pesantemente, sfocia nella violenza, sgretolando il sottile e leggero muro della serenità.
Mancando una concreta e realistica valvola di sfogo e aumentando la presenza di persone provenienti da culture e abitudini diverse, in cerca di occupazione, sempre più difficile da trovare, in una realtà, dove i senza lavoro fanno registrare cifre da record, inevitabilmente, si sviluppano sacche di “delinquenza” tali da creare apprensione, timore e preoccupazione tra le famiglie, abituate, da sempre, ad una quotidianità serena e pacifica. L’isolamento geografico, in periodi di grave crisi, è vero, crea situazioni di alta preoccupazione, inoltre, se si considera il fenomeno dell’abuso di alcool, dell’uso notevole di sostanze stupefacenti di ogni tipo, che abbraccia una vasta gamma, dagli adolescenti, agli adulti ultra quarantenni, ecco allora, che la gravità della situazione, analizzata nelle sue molteplici sfumature, richiederebbero un controllo più capillare del territorio, complesso, difficile e ramificato, come il nostro.

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