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Galleria Parco: interviene Gruppo Consiliare “IL Vento Che Cambia”

Gaetano PEDRONI copiaQuel che è accaduto in questi giorni al Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena impone una seria riflessione, un’attenta analisi e una presa di posizione unitaria da parte del Consiglio Comunale della nostra Città. Non è ammissibile che argomenti di così alta rilevanza nazionale e internazionale, riguardanti tutela e utilizzo di un’intera isola del nostro territorio come Budelli, affidati all’organismo del Consiglio Direttivo del Parco, composto da componenti nominati e non eletti, non siano esaminati, discussi e approvati in termini preliminari dal Consiglio Comunale, massima assise di rappresentanza del popolo maddalenino e unico organismo istituzionale preposto alla programmazione dell’intero e corrispondente territorio del Parco nazionale. Abbiamo assistito a ridicole parate mediatiche di rivendicazione della sovranità della Sardegna per un isola, Budelli, che è sempre stata privata. E’ stato chiamato in causa il Governo Nazionale sulla necessità di tutelare da speculazioni il nostro patrimonio ambientale dell’arcipelago di La Maddalena. Abbiamo assistito al litigio tra il Presidente del Parco e gli stessi membri del consiglio direttivo sul modo di intendere la tutela e lo sviluppo del territorio, che ha dimostrato, che le regole possono essere interpretate a torto o a ragione e quindi farne un uso soggettivo. Non si può dimenticare come i termini di soggettività e quindi di non così attenta osservanza delle famose prescrizioni scientifiche di tutela degli habitat, siano stati disattesi, in un recente passato sul caso Mortorio. Si sono aggiunti infine alla pletora di pareri quelli di Associazioni Ambientaliste che si sono guadagnate cinque minuti di visibilità.
Un “toto Budelli” che non ci ha appassionato, perché l’analisi seria, imporrebbe una valutazione a trecentosessanta gradi sul Parco Nazionale, la storia di questi vent’anni e la percezione e i risultati di una convivenza con la comunità maddalenina più negativa che positiva.
E qui che subentra lo strumento del Piano per il Parco che questo Direttivo ha licenziato pur in un clima di confusione e di conflittualità, Direttivo e Ministero dell’Ambiente che ha completamente ignorato il Consiglio Comunale, pur sapendo si trattasse di uno strumento che avrà certamente implicazioni sulle regole di cui questa Città vorrà dotarsi. Siamo purtroppo abituati ad assistere ad una confusione di ruoli dove alcuni nominati, riferendoci ai componenti del direttivo del parco, pensano, sbagliando, di dover rappresentare gli interessi della comunità maddalenina. Diciamo chiaramente che non è così. Questo ruolo non spetta a lor signori.

La competenza è del Consiglio Comunale, unico organismo di rappresentanza della collettività e di programmazione dello sviluppo del territorio.
Il Parco Nazionale così com’è non funziona e non ci piace.

In questi vent’anni di attività del Parco, abbiamo riscontrato le tante contraddizioni della politica ambientale dell’Ente . Passando dall’affermazione dell’allora Presidente Cualbu il quale sostenne che la presenza di sommergibili a propulsione nucleare era perfettamente conciliabile con il nostro patrimonio ambientale sino ad arrivare ai giorni nostri, con un modello di tutela, nel quale il messaggio è che l’ambiente va salvaguardato tenendo lontano l’uomo, le sue consuetudini e la fruibilità del territorio.
E’ chiaro ed evidente che il Parco Nazionale non soddisfa le aspettative di coloro i quali, e noi siamo tra questi, hanno creduto nell’importanza della funzione di questo Ente.
La linea di programmazione seguita dalla recente gestione del Parco non ha prodotto alcun effetto chiaro e percettibile in questi dieci anni trascorsi. Infrastrutture che restano incompiute, attività come gli Orti di Garibaldi o l’Orto Botanico delle quali non si fa altro che sentir parlare senza raggiungere però concretezza di risultati. Un territorio da tutelare dove però stanno scomparendo alcuni arenili a causa delle invasioni di massa estive, dove i cinghiali continuano ad imperversare senza efficaci e definitivi provvedimenti, con un sottobosco a Caprera e nell’isola madre ormai devastato.
Noi non conosciamo il Signor Michael Harte , non sappiamo quali idee abbia da proporre e non l’abbiamo mai incontrato, per essere chiari.
Ma ci poniamo una domanda.
Possibile che tutto ciò che è novità, nella nostra terra, debba essere oggetto di polemiche interne ed esterne alla nostra collettività, senza che i diretti interessati, ovvero i maddalenini per il tramite dell’assemblea consiliare, siano liberi di formulare un proprio giudizio di merito.

Riteniamo che non ci si possa permettere di non aprire seri ragionamenti con tutti coloro i quali hanno capacità finanziaria di investimento. Non significa badate bene, svendere il territorio o farlo diventare oasi fruibile per pochi intimi, ma l’esigenza di trovare nuove forme di economia che la tutela integrale non garantisce. La tutela dell’ambiente deve creare profitto e vantaggi per la collettività del territorio. L’idea di chiudere l’ambiente in una immaginaria teca di vetro dove tutto è vietato, con motivazioni prive di autentica ragione, scoraggia anche i più volenterosi sostenitori del Parco. Stando a questa logica di Parco e di tutela integrale, il caso Budelli dovrebbe generare, se ci fosse coerenza, la conseguente chiusura di tutte le isole del nostro Arcipelago.
Questa “politica” non ci rende per niente soddisfatti e i litigi su Budelli sono la dimostrazione che la lettura delle regole permette un’ampia discrezionalità in tema di salvaguardia ambientale, in un brutto clima di rivalsa, dal chiaro sapore personalistico che non ci fa auspicare nulla di buono.
In questo senso affermiamo che il Parco Nazionale ha fallito.
L’unica iniziativa auspicabile per riaffermare la centralità e la sovranità della comunità locale, titolare del territorio del Parco Nazionale, è che il Sindaco pro tempore assuma le funzioni di Presidente del Parco e il consiglio direttivo sia costituito da Consiglieri Comunali.
Auspichiamo che tutto il nuovo Consiglio Comunale possa condividere la nostra proposta per portarla avanti con forza e determinazione e tentare di rimpadronirci della gestione del nostro territorio e del nostro futuro.
I Consiglieri Comunali
Gaetano PEDRONI – Capo Gruppo
Arianna CAROLA
Rosanna GIUDICE
Roberto ZANCHETTA

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