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Galleria Ospedale Paolo Merlo, una vergogna infinita

ospedale paolo merloDi Francesco Nardini –

Continuare a chiamarlo ‘ospedale’ diventa ogni giorno più difficile. Ogni giorno, infatti, coloro che sono costretti ad assoggettarsi ai servizi sanitari locali si accorgono sulla loro pelle quanto sia complicato farlo, perché il Paolo Merlo ormai è impoverito nei servizi e nella funzionalità. Tralasciamo di ripetere le solite solfe sulle cose che non ci sono più, e concentriamo seppur brevemente su quei servizi che dovrebbero esserci ancora e dovrebbero essere erogati ma non possono esserlo per motivi non dipendenti del personale presente in sede. Ne citiamo qualcuno con la convinzione che ne tralasciamo molti altri. Il servizio di mammografia, ad esempio, manca dello specialista incaricato: chi ha bisogno di effettuare questo tipo di controllo è costretto a farlo all’interno di altre strutture del distretto (leggasi Olbia o Tempio Pausania) oppure addirittura uscire da questo per recarsi a Ozieri o a Sassari. Il servizio di neuropsichiatria infantile ci risulta inesistente, così le famiglie che debbono ricorrere allo stesso debbono affrontare il viaggio a Olbia, e costringere i propri figli, magari, a saltare giorni di scuola. Il servizio Eco Doppler non funziona. Infine, ma non ultimo, il servizio ticket. Da tempo ormai allo sportello è presente un solo operatore, costretto per altro a fare anche altre cose ci risulta, per cui immancabilmente si produce allo sportello una fila estenuante per chi aspetta e un sovrallavoro massacrante per chi deve attendere a tutte le necessità dell’utenza. Spesso è stato trovato chiuso. Che poi ai maddalenini capita, dopo aver eseguito delle prenotazioni in altri centri sanitari, di sobbarcarsi chilometri e ore di strada per arrivarvi e sentirsi rispedire indietro per le ragioni più ovvie: spostamento di appuntamento, mancanza del sanitario, ecc. Se i servizi fossero qui nella sede il problema ‘disguidi’ sarebbe superabile, ma pensate cosa succede se l’appuntamento era, ad esempio, a Ozieri. E poi c’è sempre la mannaia dei trasporti: la perdita tempo quasi mai evitabile della coincidenza con le corse dei traghetti, sia all’andata che al ritorno. Una specie di beffa ineliminabile da affiancare, o da sommare, al danno – anche economico – causato da una struttura che ormai manca di parecchi servizi essenziali alla comunità.

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