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OSPEDALE PAOLO MERLO, I PROBLEMI CONTINUANO A NON ESSERE RISOLTI.

Oggi anche Liberissimo vuole mantenere vivo il problema della mancanza di personale (anestesisti, tecnici e medici). Gli anestesisti (Licheri e Langella), per nove mesi di fila non hanno avuto un giorno libero e potuto fare le ferie, lo stesso discorso vale per molti altri che operano nella struttura di Via Balbo. Sia chiaro, noi non vogliamo a sostituirci a nessuno ma dare voce alla cittadinanza tutta, situazione dimenticata, oggi, da molti. Non siamo alle dipendenze di nessuno pertanto ci limitiamo a dare informazione senza dimenticare il PASSATO. Il nostro ringraziamento al Aldo Pireddu e tutto il suo gruppo (oltre 200) iscritti, che mantiene vivo il grave problema della sanità a La Maddalena. La Maddalena. “Ospedale Paolo Merlo” senza anestesisti da 40 giorni e mancano tecnici e medici al Pronto soccorso. Di Alberto TINTERI LA MADDALENA – Purtroppo si continua a far finta di nulla e, addirittura, ad osannare ancora chi non riesce a mantenere le promesse fatte, tutto – ovviamente – a discapito della cittadinanza isolana continuamente costretta a subire il dictat di qualcuno che, sembrerebbe ormai da lungo tempo (…sino allo svenimento), non ci tiene nella dovuta considerazione. L’importante, a quanto pare, è che però abbiano dato la macchina nuova a quelli dell’USCA… come se questo non fosse un atto dovuto, ma solamente una gentile concessione a noi maddalenini… – E per capirci, sarebbe come dire: Vi diamo una attrezzatissima sala operatoria ma non possiamo darvi un chirurgo… Insomma: “Sono trascorsi oltre 40 giorni e il Paolo Merlo di La Maddalena continua a non avere gli Anestesisti per le Urgenze ed Emergenze…” . Così denuncia in una nota pubblica il presidente Aldo Pireddu, dell’Associazione Presidio Paolo Merlo di La Maddalena. “L’assenza per motivi di salute dei due anestesisti presenti continua a protrarsi – scrive il presidente – mettendo in grave difficoltà il Servizio di Radiologia che non può eseguire le Tac con il mezzo di contrasto, ma anche il Pronto Soccorso non può avvalersi del necessario supporto in caso di patologie che mettono a rischio la vita del paziente: arresti cardiaci, emorragia cerebrale, arresti respiratori, traumi. Non lo diciamo solo noi, sarebbe poco importante, ma a supporto di quanto affermiamo ricordiamo che il 19 Maggio 2020 (otto mesi fa – cioè 240 giorni) il Direttore Sanitario del Paolo Merlo segnalava l’assenza di tre medici anestesisti su 5 (gli ultimi due abbiamo detto non sono presenti dal 1° Dicembre 2020). 40 giorni sono passati e non ci è dato sapere se siano state intraprese iniziative per la soluzione del problema URGENTISSIMO e non più procrastinabile degli anestesisti, ma ricordiamo che sempre nello stesso verbale si è segnalata la carenza di 3 medici su 5 nella Medicina Generale, 1 medico nel Pronto Soccorso o forse 2 – (pare ci sia stata anche una mobilità da La Maddalena a Olbia), la nefrologia – dialisi i medici mancanti sono 2 su 2. E ad intervenire, sulla stessa lunghezza d’onda dell’Associazione Paolo Merlo, è il primario della Radiologia della ASSL di Olbia, Dott. Vincenzo Bifulco, che aggiunge: “La Mobilità da La Maddalena ad Olbia per il pronto soccorso è certa, ma anche certa una richiesta per l’assunzione, dopo oltre un anno, di un tecnico di radiologia mai arrivato e un altro tecnico per sostituire il tecnico in quiescenza. Mancano all’appello 5 radiologi tra Olbia e La Maddalena per trasferimenti e mobilità varie, tra cui per le Tac, sempre quella trasferita da Olbia con l’aggravante che non si possono eseguire le indagini con MDC per assenza dei rianimatori con gravi criticità per i pazienti in gravi condizioni e per i neoplastici che devono recarsi ad Olbia. Oltre al danno erariale… per il resto che dire. Abbiamo i fan che vogliono farci credere che tutto va bene…. e io me lo auguro per tutti noi. Queste – conclude il Dott. Bifulco – sono notizie pubbliche. Non è possibile celarle perché i pazienti chiedono spiegazioni e noi dobbiamo dare risposte corrette. L’assenza dei rianimatori è un atto dovuto e bisogna comunicarlo al paziente che può decidere di non farsi curare nel nostro presidio; tutto il resto rimane nella realtà irrisolto ed invece, sempre per i molti fan… chupa chupa… tutto risolto.”

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