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Galleria Nomine alla comunità del Parco: criticarono Cappellacci ma loro fanno peggio

ente parcoDi Roberto Zanchetta

Ci risiamo, l’Ente Parco continua a far parlare di se ed anche questa volta in negativo. Ancora, nella coda di un brutto vortice dove, addirittura, gli stessi intimi, ‘frequentatori’ (Pd e non) ne chiedono il commissariamento. L’Ente, sempre meno amato dai maddalenini, viene travolto da una nuova e incresciosa polemica, le nomine per far parte della Comunità del Parco, che, a soli due mesi dalle consultazioni comunali, per ragioni di onestà, etica morale, trasparenza e correttezza sarebbe stato, sicuramente più giusto e rispettoso rimandare, al dopo elezioni. A distanza di dodici mesi, dunque, la situazione si ribalta, infatti, alla vigilia delle elezioni regionali, del 2014, l’allora candidato Governatore, Pigliaru, sollecitato dall’amministrazione maddalenina, si adoperò per fermare, chiedendo l’intervento del ministero, le nomine che, il Presidente Cappellacci, aveva pronte, da tempo. Fu un’azione giusta e corretta, proprio in segno di quel rispetto che la politica, da tempo, oramai, ha dimenticato. Oggi, come se nulla fosse mai successo, la situazione si ripropone a parti invertite, con la sola e unica differenza, l’amministrazione regionale e quella maddalenina, dimenticando il loro forte disappunto, emerso allora, hanno tirato dritto senza ascoltare pareri, suggerimenti, consigli e richieste per procrastinarne le nomine. Quando la politica arriva a mostrarsi arrogante, supponente e, soprattutto, irrispettosa, vuol dire che ha perduto il buon senso e il democratico rispetto verso chi occuperà, dopo, quelle poltrone. La prossima amministrazione, dunque, senza aver potuto concordare le scelte, troverà dei “freschi di nomina”, nomine ottenute con i soliti tristi e poco edificanti giochini e con il consenso del più misero e becero modo di far politica. Sarebbe stato molto più serio e onesto discutere del futuro di un Ente che, oramai, meriterebbe il commissariamento, per tutto il marasma che regna in quel palazzo, invece, tutto questo ne va ad acuire, purtroppo, i conflitti interni e con la collettività.

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