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Galleria Mondiale rally a rischio

rallydi Marco Giordo –
Nonostante gli sforzi profusi in questi dieci anni dall’Automobil Club d’Italia, che si è sempre battuto far disputare la gara mondiale nella nostra regione, il Rally Italia Sardegna sta seriamente rischiando di pagare a caro prezzo l’assenza di un serio piano pluriennale di sponsorizzazione di una manifestazione che dal 2004 ha portato il nome della nostra isola in tutto il mondo. E se non ci saranno novità a breve scadenza da parte della Regione, sarà davvero difficile rivedere in azione Ogier e compagnia sui nostri sterrati anche il prossimo anno, perché senza un contributo regionale la prova iridata stavolta salterebbe di sicuro. Come era successo nel recente passato, l’ambiente rallistico isolano non ha preso bene la notizia della possibile perdita del mondiale. Giuseppe Dettori, pilota di punta del rallismo isolano, ha fatto subito presente il suo malcontento. “Sarebbe una grave perdita d’immagine ed economica per tutta la Sardegna –ha detto- e mi auguro che i nostri politici sia regionali che locali si diano subito da fare per salvare questa manifestazione”.
E poi il gruppo creato su Facebook dall’appassionato sassarese Giuseppe Pirisinu “Il Mondiale rally deve rimanere in Sardegna”, che vanta un nutritissimo numero di ben 2.600 iscritti, da anni difende l’evento iridato e si è subito scatenato sul social network. “Come ormai consuetudine –si legge in un documento- anche quest’anno è stato paventato il reale rischio di non vedersi svolgere l’edizione 2014 del rally mondiale… Ciò che fondamentalmente interessa gli appassionati è capire se la Sardegna ha un reale interesse a mantenere la corsa nell’isola, ed essere il main sponsor dell’evento, o se è giunto il momento di cercare tali fondi altrove. Allo stesso modo è necessario capire se anche i professionisti del settore turistico siano realmente interessati a trattenere nell’isola questa manifestazione o se solo nel momento in cui il rally non ci sarà più si accorgeranno di quanto avremo perso”. Il Rally Italia Sardegna è infatti un evento in grado di dare un concreto aiuto alla destagionalizzazione turistica, in una regione in concreto affanno come la nostra. Fornisce infatti una vera e propria boccata d’ossigeno all’intero settore alberghiero e ricettivo, dato che in un periodo di crisi riesce ad occupare oltre 10.000 posti letto del sistema ricettivo isolano, con ricavi di oltre 6 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le spese effettuate in supermercati, ristoranti, bar. A questi numeri va aggiunta l’enorme ricaduta pubblicitaria in termini televisivi. Soltanto in Italia, ampie sintesi e dirette televisive sulla manifestazione sono state trasmesse dai canali Rai Sport 2, Sportitalia, Canale Italia e Dinamica Channel, oltre a svariate altre emittenti che hanno prodotto servizi giornalistici, tra cui Rai 2 e Italia 1. Si stima che, per equiparare i pochi minuti di immagini trasmesse da questi ultimi network nei loro servizi giornalistici, occorrerebbe un investimento pubblicitario non inferiore a 220 mila euro. Calcolando l’intera visibilità dell’evento, su scala mondiale, includendo i canali tematici come Sport1 in Germania, ITV4 in Gran Bretagna, Viasat Sport in Scandinavia, MTV3 in Finlandia, FOX Sports in Centro e Sud America ed Asia, TVP in Polonia, e via dicendo il costo di tale operazione si attesterebbe in diversi milioni di euro, a dimostrazione che la Sardegna non può perdere assolutamente quest’evento, meno che mai in un periodo di congiuntura economica sfavorevole come questo.

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