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Galleria Mamma Santissima…

PALOPOLI OKDi Francesco Palopoli

L’Italia è un Paese strano, direi unico nel suo genere, con una storia millenaria e più del 50 percento del patrimonio artistico mondiale. Siamo famosi nel mondo inoltre per molti stereotipi, dalla pasta, alla pizza, al gelato, ma una particolarità, non proprio gradevole, ci rende universalmente noti: la mafia.
Una volta, parlando con un arabo, ho espresso una mia personalissima opinione (che ha rischiato di aprire una crisi diplomatica mondiale…), cioè che la mafia sia la conseguenza dell’invasione islamica della Sicilia del IX-X secolo, perché ha accentuato nella cultura di quest’isola il carattere tribale, poco incline al controllo centrale. Non so quanto fosse verosimile questa ipotesi, però era un’idea che mi era piaciuta… l’errore era stato raccontarla ad un arabo!
Posso sembrare inopportuno e forse censurabile nell’analizzare la mafia in modo non completamente negativo, prima che si trasformasse esclusivamente ed abiettamente in criminalità organizzata. Le origini sono, secondo me, prettamente tribali, ed il capo tribù si imponeva sul suo gruppo in molti modi, a volte con lo scambio di favori, clientelismi ma anche con l’uso della forza per mantenere il proprio potere ed il controllo del territorio.
E’ indiscutibile anche il fatto che nei tempi trascorsi, la mafia abbia agito in modo determinante nella nostra storia. Per esempio, sono sicuro che senza l’approvazione della mafia la spedizione dei Mille, con Garibaldi in testa, non sarebbe andata da nessuna parte contro l’esercito di Francesco II di Borbone, così come è storicamente comprovato che gli Alleati abbiano preso accordi con le famiglie mafiose prima dello sbarco in Sicilia.
Anche il fatto di proclamare che le nostre istituzioni politiche non siano inquinate da questa organizzazione così potente, è inverosimile e rimango perplesso quando l’opinione pubblica si indigna quando, questo o quel politico viene inquisito o sospettato di appartenere all’organizzazione mafiosa. Così come sono indubbi, a mio parere, gli accordi segreti tra Stato e mafia.
Perciò la mafia non è solo un’organizzazione criminale o solo antistato, ma è anche “una organizzazione criminale dei poteri legali” in Italia. La mafia è “un governo rinomato, rispettato, efficiente e temuto” nelle regioni dove è presente e vediamo che non è solo un fenomeno circoscritto alle regioni meridionali, ma è presente ovunque in modo capillare.
Altra particolarità della mafia, come ogni organizzazione criminale, è la necessità di essere dominante, totalitaria e di non sopportare alcuna interferenza esterna che possa disturbare o intromettersi nelle attività criminali, oppure richiamare l’attenzione delle autorità di pubblica sicurezza, infastidendo la normale operatività malavitosa.
Per ultimo, non so spiegarmi il motivo, ma i vertici dell’organizzazione mafiosa sono incredibilmente devoti, a volte anche più dei migliori cristiani praticanti. Forse perché dalle origini, il sistema di potere mafioso ha attinto alla simbologia cattolica per rinsaldare i legami tra i suoi associati e attribuire dignità alle proprie azioni, tentando di ricavare il massimo profitto in termini di strumentale legittimazione da parte della popolazione e creando una “religione capovolta” a propria misura, cercando anche compiacenza e complicità tra i sacerdoti.
Esaminiamo adesso i tragici fatti accaduti in Francia, che dimostrano una sostanziale differenza tra la cultura occidentale e quella di stampo islamico: la prima proiettata al dissacrare, spesso gratuitamente, ogni simbolo spirituale sull’altare della laicità e l’altra che tende ad assumere i caratteri del fondamentalismo ed integralismo religioso.
Anche gli islamici immigrati da decenni si sono guardati dall’integrarsi nella nostra società e hanno conservato gelosamente abitudini e costumi atavici della loro terra, trasmettendo ai figli e ai nipoti tradizioni che collidono con le nostre. Altrimenti non si giustificherebbe che molti giovani della seconda e terza generazione, allevati e cresciuti in Europa, siano reclutati da gruppi terroristici animati dal desiderio di combattere contro le nazioni che li accolgono e che hanno concesso loro la cittadinanza con ogni diritto connesso.
Per noi occidentali sono inconcepibili sia lo Stato etico sia la teocrazia, che, invece, dominano nei Paesi dove gli islamici hanno trasformato in leggi i propri principi. Va da sé che teocrazia e democrazia sono antitetiche e, pertanto, incompatibili. I musulmani del resto, quelli immigrati nelle nazioni politicamente evolute, difficilmente riconoscono il primato dei codici democratici. Essi obbediscono piuttosto ai precetti coranici, tramandati di padre in figlio, che stridono con il laicismo di tipo agnostico delle nazioni europee. Anche noi italiani negli ultimi decenni abbiamo accettato di buon grado questa mentalità, pur essendo stati per secoli succubi di un cattolicesimo oscurantista e beghino.
Ora che abbiamo esaminato due aspetti storici e sociali che poco sembrano avere in comune, poniamoci queste domande ragionando fuori dagli schemi ed in modo immaginifico:
– Perché in Inghilterra… Spagna… Francia… Germania… avvengono attentati terroristici islamici mentre in Italia sembra che il fenomeno sia molto sottodimensionato?
– Cosa c’è di diverso? Cosa ci distingue dalle altre nazioni europee, che non sia la nostra cultura, la rinomata tolleranza e il proverbiale “volemosebene”?

Tra i molti aspetti differenti che ci caratterizzano, ce n’è uno che ci bolla indelebilmente ed è che noi siamo la patria della mafia o, forse è meglio dire, il Paese dove la mafia è più radicata e diffusa. Forse, e ribadisco forse, non può essere che la mafia, in qualche modo, non permette ai terroristi di agire per un fatto di opportunità e sovranità territoriale?
Se questo fosse vero, la mafia, con il suo controllo del territorio, potrebbe agire come vigilante dell’ordine e della salvaguardia nazionale nei confronti di azioni terroristiche da parte degli islamisti, perché esercita un potere totalitario sul suo presidio, attraverso il controllo minuzioso di ogni tipo di attività, proponendosi come risolutrice di ogni problema, anche per acquisire consenso da parte della popolazione che si sente protetta e difesa.
Qualcuno potrebbe obiettare che durante gli anni di piombo i terroristi delle Brigate Rosse hanno avuto mano libera senza nessun “contenimento” da parte della mafia. Rispondo che, a parte il differente contesto storico, secondo me in quegli anni la mafia tentava di controbattere lo Stato sul piano conflittuale armato, alla stregua delle BR e di fatto erano come degli alleati, mentre adesso il nemico da combattere è comune..
E’ sicuramente un’idea bizzarra, una supposizione non convalidabile che comunque non sminuisce l’importantissimo lavoro delle nostre Forze dell’Ordine e dei Servizi Segreti, ai quali bisogna rivolgere quotidianamente il nostro “grazie” per svolgere, con sacrificio e dedizione, ogni azione rivolta alla nostra salvaguardia e sicurezza. Certo è che se aggiungiamo questo “quid” che ci contraddistingue, nel bene e nel male, dalle altre nazioni, forse la cosa potrebbe funzionare.
Ovviamente non so rispondere alle precedenti domande, non lo so se si può pensare una cosa del genere, non lo so se si può sperare in una provvidenza così incredibile, non lo so se domani verrà smentito tutto da un evento terribile, ma è suggestivo pensare che noi italiani abbiamo sempre una mamma affianco che ci protegge ed assiste, anche se si tratta di un “mammasantissima…”

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