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La Maddalena oggi: IL PARADISO O L’INFERNO!

isola dei sfamosiDopo le ultime decisioni del Palazzo (Tasi, trasporti ecc.) il dubbio nasce spontaneo ma forse i maddalenini si accontenterebbero anche del……purgatorio.
di Salvatore Faggiani

«Vi amo, figli di…………. Voi siete i soli politici che seguo e ammiro, ormai. Voi siete i soli che parlano di cambiamenti veramente epocali che sono in corso, voi siete i soli abbastanza…..pazzi per capire che la vita sociale-economica di un paese è un viaggio spaziale, e neppure breve: un viaggio spaziale che durerà miliardi di anni e che ha come base operativa La Maddalena. Voi siete i soli che hanno abbastanza fegato per interessarsi veramente del futuro isolano, per notare e combattere veramente quello che ci fanno le alchimie politiche regionali e nazionali (G8), quello che ci fanno i comuni limitrofi che sfruttano il turismo con le nostre meravigliose bellezze con la totale indifferenza e complicità dell’Ente Parco, quello che ci fanno i mass-media che all’avvicinarsi di ogni stagione estiva inventano incidenti e catastrofi, quello che ci fanno gli equivoci tremendi, gli errori (Tasi no-Tasi si, canoni idrici sia dell’Amministrazione che di Abbanoa, Marina Militare e Americani), quello che ci fanno le idee semplici e grandi (miglioramento dei collegamenti con l’isola madre con salvaguardia di almeno 40 posti di lavoro che sostentano altrettante famiglie e dei diritti dei pendolari).» Fate capire (cosa impossibile, conosciamo i nostri polli) a chi scrive (ma anche ai cittadini) quanto sta sbagliando. E fate capire (cosa più fattibile), a Liberissimo.net quanto sbaglia a lasciar spazio a chi spazio non dovrebbe avere, a chi considera l’illegalità, la prevaricazione, la violenza come gravi mali sociali. A chi considera l’impegno civico di tanti (uomini, donne, mamme, nonni, anche tantissimi bambini) come qualcosa da prendere come esempio sociale, come qualcosa da elogiare, come qualcosa di elevata rilevanza. A chi odia (testuale) coloro che salvaguardano e badano i beni privati a discapito di quelli comuni. Perché in tutto questo contesto la decisione dell’introito della Tasi fa pensar male e si sa che spesso a pensar male si indovina. Infatti in un precedente articolo abbiamo avuto il dubbio che forse la decisione è stata presa per coprire l’ammanco di bilancio dovuto al mancato recupero delle somme dovute dagli interessati per il cambio di destinazione di opere da artigianale a commerciale e, ancor più grave, al mancato introito delle relative fidejussioni in merito. Oggi ci sorgono altri dubbi sull’introduzione della Tasi: come quello di coprire le spese sostenute nelle numerose cause perse con i cittadini per fatturazioni inappropriate dell’acqua, ovvero, dulcis in fundo, per coprire le spese di rifacimento del tetto dell’Opera Pia per infiltrazione di acqua, lavori tuttora in corso, e spesa ritenuta come ordinaria manutenzione del fabbricato. Molti si chiederanno dov’è il problema? Il problema è che l’Opera Pia non risulta a tutt’oggi consegnata al Comune dalla ditta esecutrice dei lavori e quindi la riparazione e la manutenzione dell’edificio ricade sulla ditta stessa. Fate capire, fateci capire, perché non abbiamo capito niente e se i nostri dubbi fossero reali forse è meglio NON CAPIRE!

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