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Galleria Lettera aperta di Pietro Orlandi al Presidente Mattarella

mirella_emanuela_petizioneRiceviamo e pubblichiamo –

“Mai rassegnarsi alla ricerca della Verità”

Ciao, mi rivolgo a tutti voi che avete sostenuto continuamente con la vostra solidarietà e vicinanza la causa di Emanuela , di questo ve ne sarò sempre grato. Come saprete, il capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta riguardo alla scomparsa di mia sorella nonostante il fatto che il magistrato Giancarlo Capaldo, che per anni ha seguito le indagini , si sia rifiutato di firmare tale richiesta e per questo esonerato dall’incarico. Il fatto che dopo 32 anni sia nato un conflitto, interno alla Procura, se archiviare oppure no , fa sorgere il dubbio che ci sia una volontà nel voler far dimenticare questa storia.
Il 30 settembre il GIP deciderà se accogliere la richiesta e archiviare tutto oppure no.
Ancora una volta sono qui a chiedere il vostro aiuto. Ho lanciato una petizione, alla quale molti di voi hanno già aderito, per opporsi all’archiviazione. La petizione , di cui allego il testo, e’ indirizzata al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Sergio Mattarella.
Si può aderire entrando nel sito www.emanuelaorlandi.it dove troverete le indicazioni.
Spero possiate aderire e far aderire i vostri amici.
Ancora grazie, un abbraccio, Pietro.

(Se vuoi aderire alla Petizione clicca qui.)

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PETIZIONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA SERGIO MATTARELLA

Signor Presidente,

mi rivolgo a Lei nella sua duplice veste di capo dello Stato, rappresentante di tutti gli italiani, e di supremo garante del corretto funzionamento della Giustizia, in quanto presidente del Consiglio superiore della magistratura, per chiedere il suo intervento affinché la Giustizia non subisca l’ennesima sconfitta cedendo il passo a chi vuole che la Verità non emerga. Come Lei ha giustamente sottolineato nei giorni scorsi “Mai rassegnarsi alla ricerca della Verità”.

La Procura di Roma, nella persona del dottor Giuseppe Pignatone, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul rapimento di mia sorella Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, accomunate da un unico filone d’indagine che ha messo in evidenza numerosi indizi , che avrebbero meritato maggiori approfondimenti a carico di sei indagati, sulla sorte delle due ragazze. Soprattutto fa indignare la mancanza di volontà nel proseguire nella ricerca della Verità dichiarando che “ Il tempo trascorso dallo svolgersi dei fatti rendono impossibile lo svolgimento di ulteriori indagini” , nonostante nel corso dei tanti anni ci siano stati spunti investigativi mai approfonditi soprattutto per la mancanza di collaborazione da parte dello Stato Vaticano, di cui Le ricordo Emanuela Orlandi era cittadina. Un “diaframma frapposto tra lo Stato italiano e la Santa Sede” come fu definito dagli inquirenti.

In particolar modo ci furono azioni da parte delle autorità vaticane, volte ad ostacolare le indagini nel corso degli anni, respingendo rogatorie internazionali affinché alcuni alti prelati venissero ascoltati, non comunicando agli inquirenti il contenuto delle tante telefonate intercorse nel periodo Luglio – Settembre 1983 tra i presunti rapitori e la Segreteria di Stato vaticana, e negando l’esistenza di un dossier sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, riguardante un’indagine interna allo Stato Vaticano, esistenza del quale si evince grazie ad intercettazioni telefoniche.

Le faccio presente, signor Presidente, che la richiesta di archiviazione, oltre che dal dott. Pignatone, che ha avocato a sè la presente inchiesta solo nel 2012, è stata firmata da due sostituti procuratori, uno dei quali mai coinvolto nelle fasi cruciali d’indagine, mentre “in dissenso” si è pronunciato il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, estromesso dall’inchiesta nei giorni scorsi, colui che più si è speso, per anni, nel filone d’inchiesta, che ora si vorrebbe definitivamente chiudere.

Il dissenso da parte del dott. Capaldo, unito alle sue dichiarazioni pubbliche “Ci sono personalità vaticane ancora in vita che potrebbero fornire importanti indizi sulla scomparsa di Emanuela Orlandi” e i tentativi, di cui sopra, da parte del Vaticano di ostacolare le indagini, pongono dei seri dubbi sulla genuinità della richiesta d’archiviazione.

Fiducioso in una decisione del Gip a favore del proseguimento del cammino intrapreso verso l’accertamento della verità sul rapimento di Emanuela e Mirella, Le chiedo di valutare la situazione che si è determinata nel Palazzo di Giustizia più importante d’Italia, un tempo soprannominato “Porto delle nebbie”, epiteto che spero di non dover riproporre.

La scomparsa di una persona, che sia Emanuela, Mirella o chiunque altra abbia subito tale ingiustizia, non si può archiviare. Mai.

Con stima e fiducia

Pietro Orlandi

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