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Galleria La motovedetta Dante Novaro va in pensione

DSC_1185Dopo 41 anni di onorato servizio la Motovedetta della Guardia costiera (vedi foto) Dante Novaro lascia la banchina al Sar CP 306. La motovedetta Dante Novaro fu costruita nel 1975 e fu assegnata in Sardegna (Cagliari). Dopo qualche anno venne assegnata a Oristano per poi fare ritorno a Cagliari. A La Maddalena arrivò nel 2001. Nel suo periodo di destinazione in Sardegna per quattro anni fu impiegata in Albania, di seguito in numerose missioni in Spagna per conto della comunità europea nella vigilanza pesca nel Mediterraneo e tanti soccorsi d’altura.
Vogliamo ricordare il Dante Novaro con queste immagini di archivio.
L’appoggio al Sardinia Ferries durante un incendio a bordo a largo di Sori-Solenzara. Il soccorso allo Yact Ciga a 30 miglia a est di Caprera (salvate 5 persone con la collaborazione dell’elicottero della Guardia Costiera) e tanti altri importanti interventi. Nelle altre foto l’equipaggio e un loro giovane tifoso.

MEDAGLIA D’ARGENTO al VALOR MILITARE DANTE NOVARO
CAPITANO DI PORTO

La città di Porto Maurizio, ora Imperia, vede i natali di Dante Novaro il 22 gennaio 1912. Il giovane ligure attende la fine della sua carriera universitaria, in Scienze Economiche e Commerciali, per entrare nelle Capitanerie di Porto, come ufficiale di complemento, il 15 agosto 1935. Durante la ferma obbligatoria di 28 mesi, presta servizio in Accademia Navale di Livorno (per la frequenza del corso da ufficiale di complemento) e nella Capitaneria di Porto di Genova. Nella città del faro il Sottotenente di Porto Dante Novaro riceve anche la rafferma del suo servizio sino al 1940. Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia nella seconda Guerra Mondiale, viene richiamato per ovvie esigenze belliche, dapprima a Roma, al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, e successivamente a Trieste, Genova e Venezia. Novaro, nominato Capitano il 15 luglio 1943, si trova nella città lagunare quando, all’indomani dell’armistizio del 8 settembre 1943, verrà comandato a svolgere operazioni segrete in territorio italiano sotto controllo nemico. Catturato e condotto nei campi di concentramento durante queste missioni, muore nel campo di Mathausen il 20 aprile 1945, a pochi giorni dalla Liberazione di quella nazione per la quale, da Ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha combattuto e si è valorosamente distinto “dando prova di eccezionale forza d’animo”.

“MOTIVAZIONE”

“Incaricato di speciale servizio segreto da alto Comando operativo cobelligerante in territorio occupato dal nemico, svolgeva rischiosa attività patriottica e militare. Catturato dalla polizia del nemico, e sottoposto a sevizie, manteneva il segreto sulla organizzazione di cui faceva parte, dando prova di eccezionale forza d’animo. Trasferito successivamente in Germania veniva soppresso a mezzo di gas tossici. Alto esempio di virtù civiche e militari, e di assoluta dedizione alla Patria.

(Territorio nazionale occupato, settembre 1943 – aprile 1945)”

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