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IL CAPO GRUPPO DEL VENTO CHE CAMBIA INTERVIENE SULLA SITUAZIONE DEL PAOLO MERLO.

Di Gaetano PEDRONI (Capo Gruppo del Vento che cambia) La miracolosa nascita in “volo” di Carlotta, fortunatamente senza problemi, ha dimostrato che il servizio di elisoccorso non può sostituire le funzioni di un ospedale ben organizzato e funzionante almeno nei settori strategici che sono Pronto Soccorso e Diagnostica, Punto nascita attrezzato, Servizi per le terapie Dialisi, Oncologia, Pediatria, Medicina e Chirurgia, integrati con i servizi ambulatoriali di medicina del territorio. Un ospedale attrezzato non ha bisogno di ricorrere a viaggi continui di un elicottero della speranza che, sta diventando lo strumento sostitutivo di ogni forma di emergenza. Mi domando se quel giorno della nascita di Carlotta si fosse manifestato un quadro complicato magari in presenza di un temporale tale da impedire il volo cosa sarebbe potuto accadere? A mio giudizio occorre rilanciare il tema di una sanità più aderente alle esigenze di una comunità isolana come la nostra nella quale oggi per mettere al mondo un bambino, in condizioni normali, costa di più in termini economici a causa dei continui e obbligatori spostamenti per Olbia per i vari controlli incidendo negativamente sugli stati d’animo della donna e della sua famiglia, trasformando un lieto evento in un calvario privo di certezze. Pazienti oncologici che si recano a Olbia per la somministrazione della terapia, talvolta in piena solitudine con aggravio di costi e con uno spirito demoralizzato a causa di logiche incomprensibili prive di sensibilità di un’organizzazione che non ripristina l’ambulatorio oncologico al Paolo Merlo. Ma aggiungo, per qualsiasi controllo, qualsiasi esigenza noi maddalenini siamo costretti a prendere il traghetto e recarci a Olbia perdendo giornate di lavoro. Tutto questo non va bene. Abbiamo bisogno di attenzione e di comprensione perché chi vive in un’isola parte svantaggiato e i costi di questa condizione non possono ricadere sulle nostre famiglie. Che si proceda alla svelta a mettere in sicurezza il Paolo Merlo e a ripristinarne le funzioni perché ricordiamoci che corriamo tutti il rischio di averne bisogno e nessuno dovrebbe trovarsi mai in un sistema inadeguato ad affrontare un’emergenza sanitaria e non si può far affidamento alla fortuna.

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