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Galleria Ente Parco, abbiamo posto a Luca Ronchi alcune questioni: ecco il suo contributo.

luca ronchi 2Buongiorno Antonello
ti invio il mio punto di vista sulle questioni che mi hai posto.
Di Luca Ronchi.
1) Direttore.
Come già sai, una delle prime cose che il Consiglio Direttivo ha fatto è stata il completamento della procedura di selezione per il nuovo Direttore. Il Parco ha assoluto bisogno di trovare una stabilità amministrativa che forse non c’è mai stata. Un Direttore con pienezza di poteri, lontano da attriti con il Presidente, il Consiglio e il Personale dell’Ente è indispensabile per mettere finalmente a correre le risorse che il Parco non riesce a spendere, e per organizzare al meglio il lavoro dei tanti professionisti che dentro gli Uffici, giustamente, non chiedono altro che di essere messi in condizione di lavorare serenamente. Nell’attesa che il Ministero concluda la fase finale, scegliendo un nome dalla terna, abbiamo bisogno di una figura che amministri al meglio il lavoro quotidiano. L’affidamento dell’incarico al Dr. Navone, in quest’ottica, ci sembra al momento la soluzione migliore. Speriamo possa essere operativo già dai prossimi giorni.

2)Budelli
Sin di tempi di Ripa di Meana, sembra che il mondo ruoti attorno a quest’isola. L’Italia è un paese particolare, dove i simboli a volte assumono un significato enorme, mettendosi di traverso e condizionando processi che in altri paesi sarebbero ordinaria amministrazione. Fu così nel 1992, quando il Ministro Verde chiuse addirittura tutta l’Isola, nel tentativo di proteggere la Spiaggia Rosa e di bloccare una speculazione che mai sarebbe potuta avvenire. Il decreto, mai rispettato, fu cancellato solo con l’avvento del Parco. Un fermento anche più grande si scatenò tra il 2013 e il 2016, con la vicenda Harte e l’acquisto definitivo dell’isola da parte del Parco. Anche lì si raccolsero firme e si scomodò il Parlamento, e il risultato finale fu prodotto forse più dall’emozione che dal ragionamento. Oggi capita la stessa cosa. Sulla storia dell’Ex Guardiano la stampa nazionale sta iniziando a pompare e ricamare con toni tra il tragico e il romantico, mentre servirebbe un po’ di silenzio e serenità per sbrogliare una vicenda delicata che il Parco non può più rimandare.
Ora il Presidente e il Consiglio fanno la parte dei cattivi, perché in ogni storia che funzioni, un cattivo ci vuole sempre. Ma la verità è un’altra: il Parco non vuole esercitare nessun tipo di accanimento contro nessuno. La vicenda di Mauro è delicata e ha risvolti sia di tipo umano che di tipo amministrativo. La Pubblica Amministrazione, secondo me, deve agire sempre tenendo presenti entrambe le cose, ma è anche vero che chi amministra un Ente Pubblico e dei beni pubblici, ha degli obblighi rispetto a cui non può tirarsi indietro. La casa della Spiaggia Rosa per il Parco non è un immobile come tanti altri, perché il Parco ne è il proprietario ed è quindi direttamente responsabile della sua gestione. La casa, prima di appartenere al Parco, è stata modificata nel tempo senza autorizzazione (non sappiamo da chi) e oggi non possiede i requisiti di abitabilità. Questo costringe il Parco a occuparsene, perché responsabile sia del ripristino dell’immobile che dei danni che possono essere causati a persone o cose per le condizioni del fabbricato, per la sicurezza degli impianti, per situazioni igienico sanitarie varie. Siamo obbligati a intervenire e se rimandassimo ancora non avremmo nessuna scusante. Qualcuno sottolinea il fatto che Mauro Morandi non ha più titoli per occupare quello stabile. Questo è vero ma per il momento il problema principale è un altro: anche se Morandi avesse un regolare contratto di affitto, gli interventi sulle opere abusive e il ripristino delle condizioni di sicurezza sarebbero comunque obbligatori, e naturalmente durante i lavori in cantiere, la casa deve essere disabitata.

3) I programmi del Parco
Da quando ci siamo insediati, stiamo facendo di tutto per collaborare con l’Amministrazione Comunale. C’è la massima disponibilità a condividere i problemi e i progetti perché siamo convinti che i due Enti, ognuno nel suo rispettivo campo, hanno bisogno l’uno dell’altro per funzionare bene. Fabrizio Fonnesu sta lavorando tantissimo e sta facendo tutto quello che è in suo potere per portare il Parco fuori dalle secche in cui si trova, a causa di questioni anche remote, che possono essere risolte solo con una buona organizzazione e una buona programmazione. Non è per niente facile e forse per alcuni sarebbe più comodo un Parco che galleggia. Invece il Parco deve navigare. Come ti dicevo sopra, la nomina di un Direttore a tempo pieno è un primo passo indispensabile, senza il quale non sarà possibile andare lontano. Un’altra cosa a cui stiamo già lavorando è la prossima stagione estiva, in cui dovremmo affrontare, tra gli altri, il problema degli approdi sulle isole. Abbiamo una doppia missione: salvaguardare il territorio e l’economia legata al turismo. Non è per niente facile, ma non abbiamo alternative: il territorio è una delle risorse più importanti, forse la più importante, e subisce diverse minacce, alcune di natura globale, altre di natura locale (moria degli alberi, moria della Pinna nobilis, eccessivo impatto antropico, presenza di plastiche ecc). Dobbiamo provare a indicare delle soluzioni, in modo da garantire un futuro sia al nostro ambiente che alla nostra economia. In questo senso, il prima possibile, dovremo riavviare il percorso per varare il Piano e il Regolamento del Parco, e farci promotori presso la Comunità del Parco perché veda la luce anche il Piano di Sviluppo Socio economico. Due strumenti senza i quali il Parco sarà sempre costretto a navigare a vista.

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