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DIRITTI UMANI CONOSCERLI E’ IL PRIMO PASSO PER AVERLI RISPETTATI.

 

Continuano a La Maddalena le attività dei volontari di Uniti per i Diritti Umani volte a far conoscere i 30 articoli che le Nazioni Unite ufficializzarono nel 1948 nella speranza di non vedere mai più il ripresentarsi degli abusi che l’umanità ha conosciuto nel negli anni della seconda guerra mondiale.

Non è la prima volta che i volontari si ritrovano sull’isola e il motivo è legato alla quasi totale ignoranza dell’esistenza di questo codice o, almeno, dei suoi contenuti. Durante l’iniziativa che si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 5 gennaio i volontari si sono trovati di fronte persone che quasi pensavano che “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” fosse uno slogan, altri che, pur conoscendo qualcuno dei trenta articoli, non era a conoscenza del fatto più allarmante riguardo questo documento: a distanza di così tanti anni dalla sua pubblicazione la dichiarazione universale non è ancora considerata quale testo di legge e, solo in poche nazioni, al massimo è un codice di riferimento, ma non ha vera e propria valenza di legge. L’iniziativa farà ha fatto seguito a quella che si è svolta ieri a San Gavino dove i volontari hanno riscontrato una delle più classiche violazioni dei diritti umani: un atto di razzismo.

“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Per questo motivo informare le persone è l’unica soluzione affinché ci sia una presa di coscienza e si possa effettivamente vedere un giorni questi diritti rispettati. Questo comporta la necessità di far sapere alla gente comune dell’esistenza di questi diritti, far sapere che le violazioni di questi diritti le abbiamo in casa e non sono applicabili solo a quello che noi occidentali chiamiamo “Terzo Mondo”. D’altra parte ogni persona è importante, ogni persona ha questi 30 diritti, ogni persona merita di conoscere.

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