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Galleria Conferenza finale del progetto PMIBB

fotogrande1Una giornata di studi tra GECT e divulgazione scientifica.

Si è tenuta lo scorso 27 giugno, presso lo spazio polifunzionale di Cala Gavetta, messo a disposizione dall’amministrazione comunale di La Maddalena, la conferenza finale del Progetto PMIBB: il primo dei due appuntamenti conclusivi del progetto, finanziato con fondi del Programma di cooperazione transfrontaliera “Marittimo” Italia-Francia 2007-2013, ha previsto un momento di confronto sui grandi temi che vedono al centro il Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio (da cui, appunto, l’acronimo PMIBB).

A porgere il benvenuto ai partecipanti il Sindaco di La Maddalena Angelo Comiti, a cui si è unito nel corso della giornata anche il Sindaco di Bonifacio, Jean-Charles Orsucci, oltre a Giuseppe Bonanno e Ciro Pignatelli, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Ente Parco di La Maddalena, il Direttore ad interim dell’Office de l’environnement de la Corse (OEC), Pierre Vellutini, e la Direttrice della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio Madeleine Cancemi; presenti anche molti dipendenti e collaboratori dell’area protetta corsa ed una delegazione del Parco nazionale del Gargano, guidata dal suo Presidente Stefano Pecorella, interessato alle attività di cooperazione transfrontaliera tra le due amministrazioni.

I lavori della sessione mattutina, inaugurata dal Direttore del Parco, Ciro Pignatelli, sono stati dedicati all’argomento del GECT, uno strumento innovativo introdotto dall’Unione europea – del quale in Italia si hanno pochissimi esempi – che consentirà una più stretta cooperazione tra i due Stati transfrontalieri, nel caso concreto la Francia e l’Italia, grazie alla creazione un soggetto giuridico autonomo. Membri fondatori del GECT–PMIBB, i cui documenti istitutivi sono stati siglati lo scorso mese di dicembre a Bonifacio nel corso di una solenne cerimonia, sono l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e l’Office de l’Environnement de la Corse, capofila del progetto PMIBB ed ente gestore della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio.

La seconda parte della giornata è stata dedicata alle attività comuni di monitoraggio e alla presentazione di alcuni studi scientifici, con interventi di tecnici delle società incaricate, di esperti delle due aree protette e docenti universitari che collaborano con esse con un approccio transfrontaliero.

L’intervento del Sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti

«Oggi i fondi comunitari rappresentano l’unico canale importante che, grazie alla predisposizione di progetti mirati e condivisi, può distribuire risorse nel campo dell’ambiente, dei trasporti e di altre questioni economiche – ha ricordato il Sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti, nel precisare come il Comune, poco prima che fossero siglati gli atti istitutivi del GECT-PMIBB, avesse chiesto ai ministeri competenti di essere incluso tra i suoi soci fondatori. – A mio giudizio andrebbero allargati i confini di questa iniziativa, con il coinvolgimento diretto dei più importanti comuni transfrontalieri delle due regioni che hanno attinenza diretta con questo tipo di questione. Spero e mi auguro dunque che, nell’ambito dello strumento del GECT, che ritengo serio ed importante, si possa trovare, con il contributo di molti altri soggetti, il tempo, l’occasione e il modo per cercare di mettere in campo un progetto più grande e più ambizioso, che riesca a coinvolgere e a mettere in comunicazione in modo efficace queste porzioni di territorio di Sardegna e Corsica, ognuna delle quali è importante, dal punto di vista delle ricadute in termini economici, per l’altra.»

Il benvenuto del Presidente Bonanno

Il Presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Giuseppe Bonanno, ha voluto ringrazio i colleghi della riserva corsa per la loro presenza e per l’impegno profuso nei tre anni della durata del progetto, precisando che il GECT-PMIBB non ha competenze sui territori delle due aree protette, ma che esso, primo nucleo di Parco marino internazionale e possibile modello per il suo futuro, costituisce “una vera e propria società” tra enti, e dovrà garantire un efficace coordinamento tra le due aree protette gemelle presenti sui due lati opposti del versante orientale dello Stretto di Bonifacio.

Il Presidente Bonanno ha ringraziato il Sindaco di La Maddalena per la sua presenza e per il suo intervento: «È vero che non esistono confini, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente: le Bocche di Bonifacio sono infatti un “unicum” che necessita di un’attenzione particolare e sul quale incidono molte autorità, che purtroppo non sono solo quelle italiane e francesi. Per la sua natura di stretto internazionale, infatti, è soprattutto il diritto internazionale, ed in particolare l’Organizzazione marittima internazionale, a dettare le regole. E su questo punto mi allaccio al tema che oltre due decenni fa iniziò ad animare il dibattito sul Parco marino internazionale delle Bocche di Bonfiacio: siamo infatti partiti dalla espressione di una chiara volontà di istituire una simile area protetta, ma negli anni non siamo mai riusciti a trovare lo strumento concreto per cui dare concretezza a tali auspici.

Così, sebbene la cooperazione “sul campo” sia sempre proseguita, il tema è presto caduto nell’oblio. Qualche anno fa, però, i colleghi della Riserva ed io abbiamo intravisto negli strumenti offerti dall’Unione europea la straordinaria possibilità di rilanciare il dibattito sul Parco marino internazionale e allo stesso tempo di rinsaldare la collaborazione tra due amministrazioni che gestiscono due aree protette situate al confine tra due Stati. Se abbiamo dunque colto l’occasione di partecipare ad un bando comunitario ed ottenere il relativo finanziamento, abbiamo anche dovuto sottostare alla ferrea tempistica prevista nell’ambito del programma di cooperazione, ovvero il P.O. “Marittimo” Italia-Francia 2007-2013: non c’è stata dunque la volontà di escludere nessuno, ma abbiamo dovuto rispettare una tabella di marcia ben precisa, lasciando comunque una porta aperta affinché tale strumento possa consentire in futuro l’ingresso di altri enti.

Raccogliendo il punto di vista del Sindaco, ritengo che, sul versante sardo, il potenziale bacino del Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio non possa limitarsi al Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, i cui confini, anche in un’ottica di area vasta, paiono più che mai stretti. Il GECT-PMIBB può dunque rappresentare un’occasione ed un punto di partenza per un eventuale allargamento futuro dei confini del Parco nazionale. Tra l’altro, grazie a tale strumento, siamo già riusciti a perseguire alcuni importanti obiettivi: oltre al fatto di far comprendere l’importanza del GECT di per sé, siamo anche stati in grado, grazie alla intensa attività di cooperazione tra l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e l’OEC, a far tornare prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio.»

Gli interventi della conferenza

La mattinata ha previsto l’intervento di Madeleine Cancemi, Direttrice della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio, dal titolo “Venti anni di cooperazione transfrontaliera tra due aree protette”, oltre a un approfondimento sullo statuto e sulla convenzione del GECT-PMIBB, a cura di Marianne Laudato, esperta dell’OEC sui temi giuridici e la presentazione delle linee guida del Piano d’Azione del GECT-PMIBB da parte di Gianluigi Cancemi (OEC).

La sessione pomeridiana, dedicata a “Monitoraggi e gestione comune”, si è realizzata grazie ai contributi di Andrea Cossu dell’Università di Sassari, già membro del Consiglio direttivo del Parco, e Christine Pergent, dell’Universita della Corsica. Tra gli interventi, si sono registrati quelli di Mario Deluca (Società “Naturalia”) e Karine Buron (“STARESO”), insieme alla presentazione di alcune attività di monitoraggio comune nelle Bocche, a cura di Yuri Donno, dipendente dell’Ente Parco, l’illustrazione Jean-Michel Culioli (OEC) delle attività di monitoraggio dell’avifauna che ormai da anni sono svolte in modo comune. In conclusione, la presentazione, da parte di François Rossi e di Enrico Lippi del modello energetico utilizzato rispettivamente dall’OEC sull’isola di Lavezzi e dall’Ente Parco su quella di Spargi; a quest’ultimo argomento è stato tra dedicato anche uno specifico momento di approfondimento il giorno successivo (*).

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