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COMITATO PER LA CONTINUITÀ TERRITORIALE MARITTIMA DELLE ISOLE MINORI.

la maddalena dall'alto copiaNota stampa sulla tariffa unica residenti e privatizzazione Saremar
Rappresentanze sindacali di categoria, esercenti, imprenditori turistici, commercianti ed associazioni locali, sono pronti ad appoggiare le istanze del Comitato per la continuità territoriale marittima delle isole minori sarde, miranti alla tariffa unica Saremar per residenti in Sardegna, ed opporsi ad un processo di privatizzazione che consegni la maggioranza del capitale societario ad un soggetto esterno. E’ quanto emerso a seguito di alcuni recenti incontri, tenuti dal Comitato con le parti sociali isolane.

Dopo aver raccolto cinquemila firme in ambito regionale, la previsione della tariffa unica residenti in Sardegna, da parificare all’attuale pagata dai residenti, era stata inserita nella legge Finanziaria regionale per l’anno corrente, con appositi stanziamenti a copertura per il triennio. A seguito del cambio di amministrazione regionale, la previsione legislativa era stata notificata a Bruxelles solo a giugno. Ricevuta la notifica, la UE ha chiesto alla Regione Sardegna ulteriori documenti necessari a valutare l’applicazione della tariffa, che avrebbero dovuto essere inviati dagli uffici regionali preposti entro settembre. Ritenendo che la tariffa unica, chiesta da migliaia di cittadini sardi, debba e possa essere applicata, essendo la natura del servizio “trasporto pubblico locale”, in questa fase delicata ed incerta è assolutamente necessario far sentire alla Regione ed all’UE la voce forte delle comunità e degli utenti interessati ad un provvedimento che, generando un probabile e sensibile incremento degli arrivi, rappresenterebbe anche un’efficace investimento per risollevare le sorti socio-economiche dei territori interessati.

In questo contesto di incertezza, s’inquadra anche il processo di privatizzazione della Saremar. Il Comitato, ritiene debba restare, almeno in maggioranza, nelle mani della Regione, per scongiurare probabili peggioramenti del servizio nel caso venisse controllata da un soggetto privato. A dimostrazione di ciò, giungono le cronache provenienti dalle altre isole italiane, dove le società di trasporto marittimo regionale sono state privatizzate. Cronache che raccontano disservizi di varia natura, tra cui diminuzioni di corse, naviglio e personale impiegato, con politiche gestionali discutibili e variabili secondo le logiche ritenute di volta in volta idonee dall’armatore – gestore. La Saremar, oggi è interessata ad una procedura di concordato preventivo, per far fronte ad una posizione debitoria che ha messo a rischio anche la continuità del servizio e, secondo quanto dichiarato dell’Assessore regionale dei trasporti, presto potrebbe essere amministrata da un commissario ed un liquidatore, che la “traghetti” in breve tempo nel processo di privatizzazione. La concreta possibilità che queste circostanze possano evolversi e realizzarsi in maniera nebulosa e celata, portano il Comitato a mantenere alta la guardia non solo sull’aspetto tariffario, ma anche sulla privatizzazione e tutto ciò che ne consegue.

Allo scopo, il Comitato invita istituzioni, forze sociali ed i cittadini tutti ad appoggiare ogni iniziativa che si intenda intraprendere per evitare che l’utenza ed i marittimi subiscano inconsciamente e passivamente le decisioni prese da pochi nell’interesse di molti.

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