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Galleria Club MED, aspettiamo solo il ‘fischio’ finale

cala garibaldi club Meddi Francesco Nardini

Sabato mattina ho portato un’amica a visitare il Memoriale Giuseppe Garibaldi. Era una mattina splendida e, di lassù, è stato possibile gettare lo sguardo sulle isole, sino alla Corsica leggermente velata di foschia. Uno spettacolo! Girando lo sguardo qua e là siamo arrivati a vedere Cala Garibaldi. La mia amica mi ha chiesto allora del Club Méd: “sai – mi ha detto – ho sempre avuto voglia di passare una quindicina di giorni in beata solitudine in quella struttura. Guarda un po’ che bellezza!”. Ahimé, lei ricordava la struttura che aveva conosciuto decenni fa, avendo fatto qui l’insegnante, e non immaginava minimamente ciò che, in seguito, è accaduto al Club. Ho dovuto spiegarglielo, e lei è rimasta meravigliata che un sì bel luogo, possa essere stato abbandonato negli ultimi anni. E non ha minimamente torto: il Club Méd ha definitivamente chiuso il suo ciclo. E’ finito. Di recente la definitiva chiusura della struttura che ha portato nel mondo il nome de La Maddalena, il suo sole, il suo mare, la sua allegria, è stata confermata dall’avv. Fonnesu che cura qui gli interessi della società gestore. Altri 80 posti di lavoro stagionali che non torneranno più, altre decine di commesse che non si accenderanno più. Non ho pensato alle centinaia di ospiti che hanno passato qui molti giorni di paradisiaca felicità, a contatto con la natura – magari un po’ spartana! – fra pini e sabbia, bensì a quei tanti e tanti giovani e meno giovani maddalenini che hanno tirato la mesata estiva in quelle strutture. Camerieri, guardarobbiere, G.O., baristi, riparatori, elettricisti … . Tanti hanno imparato lì un qualche mestiere che poi li ha aiutati a vivere. Ho pensato ai tanti ragazzi che se ne stanno andando via oggi, a trovare un lavoro mal pagato e magari umiliante in Continente. Che senso ha tutta questa involuzione! Vista dall’alto la struttura appare ancora intera e funzionale, non si notano i famosi tucul sparsi fra la vegetazione: la stupenda pineta attorno a Cala Garibaldi copre tutto sotto il lenzuolo verdognolo delle cime dei pini, la splendida spiaggia dorme solitaria, il mare davanti l’isolotto degli Italiani è uno specchio azzurro e verde di una dolcezza unica. Pare che l’incipiente ottobre abbia abbellito ancor più la zona, le sue spiaggette vicine, lasciandole sole cullate da un sole tiepido. Perché il Club Méd è finito? Dal 2006 la sua lunga agonia. C’era stato detto e ridetto, anzi giurato che, l’uscita degli Americani da La Maddalena, avrebbe consentito la rinascita del turismo, perché, vedete, c’era stato detto, la presenza militare ci ha impedito di seguire il corso naturale dello sviluppo dell’Arcipelago, il corso turistico. Per fatalità, o per punizione, l’inizio della fine del Club è proprio iniziato l’anno dopo in cui la presenza militare americana era stata ufficialmente data per terminata, il 22 novembre 2005, quando da poco era nata un’amministrazione nuova di zecca, cullata dai refrain del profeta antimilitarista Soru … . Una garanzia. Palpitante. Spinta avanti dalla claque che affollava il salone comunale a quel tempo … . Qualcosa si muoveva nella giusta direzione! Una delle poche strutture che avevamo è finita di morte lenta. I maddalenini sanno perché ciò è avvenuto, non sto qui a ripeterlo: la trasformazione in un resort adeguato alle tendenze moderne avrebbe permesso la prosecuzione del rapporto, la prosecuzione di un centinaio di stipendi per far camminare il carrozzone dell’economia isolana. Vorremmo sapere perché quella struttura non è riuscita a ripartire, al di là del ppr e del puc. Sigle agnostiche per chi ha fame e sete! Che non parlano parole comprensibili a chi pensa che un metro cubo in più o in meno, o cinque metri più o meno lontani dal bagnasciuga, avrebbero distrutto ‘il paradiso’ di Caprera. Pensiamo che lasciare 80 persone senza un minimo lavoro sia più grave del non rispetto ‘azziccato’ delle norme edilizie, sancite come mannaie. Pensiamo, infine, che il rispetto della Natura è frutto di un’educazione sociale non un obbligo segnato a metri quadri o metri lineari, e quindi vorremmo sapere perché tutto è andato a scatafascio.
Ieri mattina sono sceso in piazza. Una sequela di negozi chiusi. Vuoti. Smantellati. “Ma oggi è domenica!”, mi è stato detto. Già, oggi è domenica!

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