Segnalazioni»

Galleria Budelli, all’asta anche i suoi rifiuti?

RIFIUTI BUDELLI 2Le foto che vi proponiamo sono state scattate il 22 luglio a Budelli.
di Francesco Nardini
Nel giorno clou dell’estate, Santa Maria Maddalena, ci giunge voce (e immagine) di un Arcipelago ancora deturpato dalle immondizie. C’è infatti chi non va soltanto al mare per farsi abbronzare le terga, ma va anche in giro gommone e macchina fotografica per vedere se tutto fila liscio o meno in uno degli ambienti più belli del mare Mediterraneo. Ogni anno, ed ad ogni uscita, questi ranger dell’ambiente sperano vivamente di vedere migliorato in positivo il rapporto a favore della pulizia e del decoro. Non è così. Come si può vedere dalle foto allegate, infatti, l’isola di Budelli – così ambita dagli speculatori giudiziari da essere oggetto quasi ogni anno di vendite ad asta al Tribunale di Tempio Pausania – non è proprio un paradiso di ordine e pulizia. Bisogna andare a vedere oltre il naso, per scoprire la spazzatura sotto il tappeto. Oltre i sentieri che conducono (via terra) alla superba Spiaggia Rosa, o alla rena bianca della Spiaggia del Cavaliere, una decina di metri dentro la macchia mediterranea, o anche in qualche sentieruccio un po’ più all’interno, sotto qualche spuntone di roccia all’ombra di mirti e olivastri. Cosa fare? Intanto bisognerebbe stabilire con precisione a ‘chi’ spetta il controllo dell’ambiente nel nostro territorio. Al comune? All’ente Parco? Credo che poca gente sappia in realtà su chi incombe l’onere (provate a chiederlo in giro, alla gente comune, alla casalinga che esce dal supermarket, ai giovani che vanno al mare, a chiunque altro, se non è ben ferrato su diritto amministrativo o regolamenti Parco, non vi saprà rispondere: un’alzata di spalle è la risposta più gettonata, magari con l’aggiunta di un ‘boh!’). Chi non sa, non sa fare. La prima regola da applicare in un’area protetta è quella di informare tutti su come deve essere protetta. E mettere a disposizione del pubblico gli strumenti tecnici perché all’idea corrisponda l’azione. Ossia disporre degli strumenti per la raccolta e lo smaltimento. Non è vero che la gente è, a priori, maleducata. Mi viene da pensare che chi spende patrimoni per venire una settimana a La Maddalena avrebbe il piacere di trovarla a posto, e sarebbe anche ben contenta di utilizzare i contenitori che, nella realtà, non ci sono. E’ vero certamente che una raccolta non sarà mai perfetta (e poi, per carità, c’è anche il maleducato per convinzione ideologica!), ma almeno l’80% delle schifezze potrebbero essere recuperate e smaltite. Almeno un po’, è meglio che niente.RIFIUTI BUDELLI Magari utilizzando quella specie di tassa di soggiorno di ‘un euro a passaggio’ imposto ai non residenti? Su questo problema dell’abbandono dei rifiuti ci siamo tornati spessissimo: è l’evidenza più … evidente dell’estate isolana, sia in città che altrove. Penso che, invece di litigare – e di giocare a nascondino con i documenti per dimostrare ‘quanto sono bravo io’ rispetto agli altri – le due autorità che governano questo paese dovrebbero incontrarsi e prendere accordi sul dove, sul come, e sul quando, lavorare in sinergia per dare un aspetto decoro a questo territorio. Sono 17 anni che l’Ente Parco esiste, e sono altrettanti anni che si discute su progettualità strategica, piani veri o presunti, studi, conferenze e quant’altro, ma di reale c’è stato poco in campo di gestione del territorio. Al di là delle parole e dei rancori incrociati, alla fine, la gente si pone il problema. ‘il sacchetto dove lo metto?’ E se nessuno glielo indica, lo lascia dove capita. Magari pure a malincuore, ma tant’è.

© RIPRODUZIONE RISERVATA -

I commenti sono disabilitati

Non è possibile inviare un commento in questo articolo

Pubblicità