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Galleria Una battaglia contro i mulini al vento.

fabio contiDi Fabio Conti
L’estate volge al termine e anche quest’anno abbiamo assistito a episodi di maltrattamento del nostro territorio. L’affluenza di persone sul nostro Arcipelago continua ad aumentare e i controlli purtroppo latitano, cosi come sulle spiagge dell’isola madre; le persone infatti si sentono libere di gettare rifiuti tra i cespugli e il tutto rende il nostro bel paesaggio una discarica a cielo aperto.
Molti dei problemi che si sono verificati in questa stagione sull’isola di Caprera sono state: spiagge sporche (fatte alcune eccezioni), cespugli trasformati in depositi di spazzatura e a differenza degli anni passati, le guide sui litorali che potesse dare informazioni erano poche, quindi impossibile controllare le persone che rispettassero le regole del Parco. L’accesso vietato ai non residenti nelle aree TA (Cala Coticcio) ad oggi è tale solo sulla carta e non nei fatti, le persone continuano ad accedervi, nella maggior parte dei casi, senza che vi sia nessuno ad informarli e a vietargli l’ingresso così che la loro presenza possa preservare la loro sicurezza vista la pericolosità del sentiero che conduce alla spiaggia. Per quanto concerne i diportisti sull’isole, grazie all’installazione di qualche boa, la situazione sta migliorando ma ciò non è ancora sufficiente per gestire al meglio il flusso di imbarcazioni che si recano nell’arcipelago. Negli ultimi anni tanto è stato fatto, ricevendo da parte della comunità locale e non commenti positivi, ma molto ancora c’è da fare.
Bisogna proseguire il rapporto di collaborazione che si è creato con l’ente locale perché questa è la strada da percorrere. Il Parco deve essere visto come un bene per la comunità e non come un “organo” che pone solo divieti e controlli.
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