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Galleria Apologia del comandante Schettino

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Di Francesco Palopoli –

Non fatevi ingannare dal titolo. Non voglio certo in alcun modo giustificare o assolvere o alleviare le colpe del Comandante Schettino dai suoi crimini o presunti tali, anzi, direi il contrario.
L’obiettivo del mio ragionamento è invece confrontare la ressa di supplizi che un comandante di una nave subisce, giustamente aggiungerei, perchè ritenuto responsabile della perdita di vite umane e della nave stessa, contro l’assoluta impunità che gli amministratori pubblici, politici e burocrati, ottengono per gli stessi identici delitti, con perdita di vite umane e del territorio, a causa delle tante alluvioni, le frane, gli incendi ed ogni calamità che esso subisce.
Ci siamo tutti indignati nel sentire le misere giustificazioni di Schettino per alleviare le sue colpe, mentre invece accettiamo con cristiana rassegnazione le misere giustificazioni portate avanti dai responsabili di chi gestisce la ‘stanza dei bottoni’ quando succede, e succede ogni anno, l’ennesima alluvione nel mese di novembre, come in Liguria, come in Calabria ed ora in Sardegna.
Provo un grande ribrezzo nel vedere alte Autorità Istituzionali, da noi pagate diverse centinaia di migliaia d’euro l’anno, che dichiarano alla stampa la loro estraneità alle responsabilità, mostrando un pezzo di carta con il quale avevano avvisato le Amministrazioni Locali e pertanto avevano passato la responsabilità agli altri. E questi altri che rispondono che l’allarme era arrivato mentre loro dormivano e quindi è come non averla ricevuta. Uno schifo!
Ma forse non sanno quello che mi diceva un insegnante quando ero giovane, che la responsabilità è come l’influenza: puoi pure passarla agli altri ma comunque non te ne liberi.
Poi le Procure, tempestivamente pronte ad aprire fascicoli per individuare le responsabilità, ma altrettanto leste a richiuderli una volta che il clamore cessa. O almeno credo, visto che non si parla mai di procedimenti aperti o condanne contro qualcuno che e’ stato individuato responsabile di tali disastri e dei danni e i lutti provocati.
Mi viene da pensare che effettivamente si sia creato ad arte un meccanismo tale che non esista un responsabile nella Pubblica Amministrazione o, la responsabilità si disperde tra tutti, colpevolizzando i piccoli abusi edilizi, i piccoli disboscamenti, i piccoli illeciti, molto spesso tollerati dalle Istituzioni proprio per dare la colpa agli “altri”. Cosiì facendo, suddividendola tra tanti, la responsabilità diventa impalpabile e non perseguibile.
Altra cosa e’ il Comandante Schettino. Non ci sono dubbi e non ci sono escamotage, e’ lui e solo lui il responsabile di quello che avviene alla nave e ne paga personalmente tutte le conseguenze. Un esempio luminoso, un esempio per tutti. Bene cosi!
Talmente bene, che vorrei vedere anche qualche Amministratore, piccolo e grande, locale e centrale, fare la stessa fine, perchè è facile voler fare il dirigente senza subire poi la mannaia, giuridica ovviamente, in caso di eventi negativi o di cattiva gestione, e non parlo di colpire duramente i comportamenti truffaldini, ma proprio la gestione manageriale della cosa pubblica.
Come? A parte la galera, io intaccherei anche il patrimonio personale di questi fantomatici responsabili della Pubblica Amministrazione, chiedendo il rimborso dei danni, così come verrà chiesto a Schettino, che dovrà rimborsare, almeno in parte, il costo della nave e dei danni provocati.
Copriamoli d’oro quando si dimostrano capaci e lungimiranti, gestendo positivamente ed ottenendo il bene comune; mettiamoli in galera e buttiamo via la chiave se si dimostrano inetti e incapaci, procurando danno alla collettività. Non e’ sufficiente solo la non rielezione, con vitalizio assicurato.
Un po’ come avviene al Comandante Schettino.

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