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Galleria A Bibione manca La Maddalena.

IMG_7575Oggi sono rimasto incuriosito dal Post di Tommy Gallo che riportiamo di seguito. Ci domandiamo il perché la Sardegna sia rappresentata solo da Arzachena. Non voglio essere cattivo nel dare il giudizio ma mi domando il perché noi isolani siamo sempre ‘esclusi’ da questo tipo di iniziative.

Possibile mai che non si riesca a mettere in piedi un gruppo che controlli giornalmente tutte le iniziative turistiche in Europa?

Turismo: a Bibione il G20 delle spiagge italiane. Il S.I.B. c’è!

In programma dal 5 al 7 settembre con 260 partecipanti tra sindaci, assessori regionali, esponenti della politica nazionale, esperti, operatori turistici, studiosi, giornalisti e opinion makers sono attesi a Bibione (Venezia) dal 5 al 7 settembre per il “G20 delle Spiagge italiane (G20s).
Protagoniste 20 spiagge, le prime in Italia per presenze con 60 milioni di turisti accolti ogni anno, pronte a fare sinergia e a creare un coordinamento strategico. Tre giorni di appuntamenti e 16 tavoli di lavoro con un unico, grande obiettivo: scrivere il futuro del turismo balneare italiano.
Al G20s sono state invitate le località balneari di sette regioni: accanto alla spiaggia veneta di Bibione, le corregionali Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle e Chioggia; le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado, la riviera romagnola e l’Emilia con Rimini, Riccione, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Comacchio, Cervia e Cattolica; la Campania con Sorrento, Forio e Ischia, Vieste per la Puglia, Castiglione della Pescaia per la Toscana e la Costa Smeralda con Arzachena.
“Non potevano non esserci all’appuntamento di Bibione così come non possiamo disertare alcun incontro in cui si discute di balneazione o di turismo – afferma Antonio Capacchione – perché la balneazione attrezzata italiana costituisce uno dei settori strategici dell’economia del nostro Paese”.
Siamo consapevoli che la competizione, nel mercato delle vacanze non è fra imprese ma fra località e territori. Ecco perché non possiamo rimanere indifferenti o estranei ad appuntamenti in cui si esaminano le varie problematiche delle località di mare.
In questi incontri intendiamo portare, comunque, non solo tutta l’esperienza e la capacità imprenditoriale di queste decine di migliaia di famiglie ma anche le loro preoccupazioni e i loro problemi ad iniziare dalla questione dell’applicazione della Direttiva europea Bolkestein.
Se da una parte l’impetuoso sviluppo di questo settore è stato possibile grazie a una legge dello Stato che prescriveva il cd diritto di insistenza o rinnovo automatico della durata della concessione demaniale, (il diritto al rinnovo della concessione è inserito nello stesso contratto stipulato fra lo Stato e noi concessionari), nel dicembre del 2009, per una errata interpretazione della Direttiva europea 2006/123/CE, (Bolkestein), il Parlamento italiano ha abrogato questa legge statale prorogando tutte le concessioni demaniali e promettendo una nuova legge.
Da allora nulla è stato fatto facendo precipitare il settore e le imprese in un profondo stato di incertezza.
Tutto questo mentre altri Paesi europei, nostri diretti competitori, si sono dotati di norme che hanno dato stabilità e slancio alle attività balneari.
E’ insopportabile che, mentre questo accade nel nostro Paese, nel frattempo in Spagna le concessioni sono state prorogate di 45 anni e in Portogallo abbiano auna durata di 75 anni (per non parlare della Croazia dove hanno una durata di 99 anni) acquisendo, in tal modo, vantaggi competitivi nel mercato internazionale delle vacanze che è diventato urgente eliminare.
Ma, oltre a ragioni di carattere economico che impongono di risolvere finalmente la questione della durata delle concessioni, vi sono anche e soprattutto ragioni giuridiche e di giustizia.
Lo Stato, infatti, non può venir meno al patto contrattuale solennemente assunto con queste famiglie di onesti lavoratori.
Rischia di essere gravemente leso il cd legittimo affidamento la tutela della buona fede di chi ha confidato in un assetto normativo e contrattuale.
La eventuale messa all’asta delle concessioni in essere comporterebbe poi, necessariamente, il trasferimento dell’azienda ivi creata con conseguente suo esproprio sostanziale.
E lo Stato non può assolutamente recare pregiudizio al diritto alla proprietà delle nostre aziende tutelato dall’art. 42 della Costituzione Italiana.
Senza una nuova legge rispettosa della nostra Carta Costituzionale è certo il verificarsi di un contenzioso giudiziario tanto esteso e colossale quanto insostenibile per le casse erariali.
Ecco perché siamo certi che questa questione verrà affrontata e risolta positivamente per i balneari.
Chiediamo e spingiamo affinchè questo avvenga in tempi celeri anche per meglio affrontare le sfide di un mercato delle vacanze internazionale agguerrito e altamente concorrenziale che vede, proprio quest’anno, rimettersi decisamente “in moto” Paesi come l’Egitto, la Grecia o la Turchia.

Il nuovo Governo attraverso i suoi massimi rappresentanti ha solennemente e ripetutamente garantito che le aziende balneari saranno sottratte dalla Direttiva Bolkestein.
Ne prendiamo atto con soddisfazione e siamo fiduciosi anche se, naturalmente, dopo nove anni di promesse ed assicurazioni i balneari chiedono che, finalmente, si passi dalle parole ai fatti.

S.I.B. CONFCOMMERCIO

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