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Galleria La telenovela sul Club Med continua.

club med e assessoreIl ruolo degli informatori diventa sempre più difficile. Il nostro lavoro deve comunque basarsi su documenti e dichiarazioni dei diretti interessati. La situazione dei beni regionali, nel caso particolare dell’ex Club Med, ha necessità di chiarezza. Chiarezza che riteniamo sia frutto di una attenta ricerca personale del sottoscritto e dell’amico Alberto Tinteri.
Contrariamente a quanto riportato da alcuni blog sentiamo il dovere di dire realmente come stanno le cose. Il lavoro che l’Amministrazione Montella sta portando avanti per definire la questione Ex Club Med è importante, sicuramente con impegno costante, per raggiungere il risultato, non a parole ma con azioni concrete.
E lo ha fatto sin dal suo insediamento: già nel 2015 il Sindaco Montella si è recato a Cagliari numerose volte (lo dicono i documenti), dinnanzi al Presidente della Regione Pigliaru, chiedendo che il sito dell’Ex Club Med venisse ceduto al Comune e che si lavorasse insieme per poterlo finalmente rivedere in funzione come struttura ricettiva, con l’obiettivo di ricreare quell’economia locale che nei decenni passati è stata tanto importante.
Da allora, parte politica e parte tecnica si sono adoperati per definire atti e concordare con la Regione scelte e strategie. Non vogliamo entrare nel merito delle polemiche ma la pura verità è questa. Forse quando si comincerà a lavorare tutti assieme quest’isola potrà finalmente decollare, per ora c’è troppo odio.

DI SEGUITO RIPORTIAMO L’ARTICOLO DI ALBERTO TINTERI.

LA MADDALENA – “La Regione Sardegna ha preparato tutte le carte per mandare a gara il sito dell’ex Club Mèditerraneè ma, l’amministrazione comunale non ha adeguato gli strumenti urbanistici ed il sito non può andare a bando “.

Lo ha affermato il Consigliere di opposizione Mauro Bittu (PD), il 28 aprile u.s. sul portale il “Corriere Gallurese”, e successivamente anche sul quotidiano La Nuova Sardegna, specificando che “l’area del Club Mèd – insieme all’Arsenale – è un’area fondamentale per la riconversione economica dell’isola”.

L’esponente locale del PD – (che peraltro non ha spiegato cosa significa “non può andare a bando”) – ha ricordato, poi, “che lo strumento approvato dall’amministrazione Comiti prevedeva tutti gli aspetti per portare a termine l’iter, ma l’amministrazione Montella lo ha fatto scadere. Ecco perché la Regione – conclude Bittu – non può mandare in gara il Club Mèd…

Il 13 maggio u.s., però, i concetti esternati dal consigliere maddalenino di minoranza del Partito Democratico, non risultano in linea con le autorevoli dichiarazioni del consigliere Regionale (maddalenino) Pierfranco Zanchetta UPC il quale, con una sua nota stampa dice: “Dopo il recente via libera del governo – fortemente voluto dalla Regione – per il riconoscimento di Area di rilevante interesse nazionale dell’ex Arsenale, viene sancito, di fatto, lo sblocco della struttura e ben 50 milioni di euro di fondi (gia’ disponibili), per la riqualificazione del compendio. I cinesi della Holding Fosun inoltre sono interessati a investire in Sardegna e sono interessati anche all’ex Arsenale e al Club Med di La Maddalena, ma l’interesse sul patrimonio immobiliare regionale non è soltanto quello del Fondo cinese. Anche altri gruppi internazionali e importanti imprenditori sardi del turismo sono da tempo interessati ai beni dismessi presenti nell’Arcipelago“.

Ora, considerato il lavoro che l’On.le Zanchetta sta portando avanti, (con fatti ben precisi) – nel chiaro interesse dell’Arcipelago e prescindendo dal PUC che – comunque – rimane un impegno importante per il nostro territorio, non pare che le allarmanti dichiarazioni – (palesemente di tenore pre-elettorali) – di Mauro Bittu possano preoccupare l’attuale politica Regionale e Locale sulla la questione Club Med…

Per chi ha la memoria corta, è quindi necessario fare qualche passo indietro, proprio per capire cosa è accaduto e cosa sta accadendo a Caprera, dal momento che i cittadini sono interessati a fatti e non chiacchere di poltrona:

Il 24 ottobre 2008, l’amministrazione Comiti, sentendosi vittoriosa, attraverso il quotidiano La Nuova Sardegna, diceva: “Il gigante Club Med ritorna a Caprera. E’ stata firmata la concessione trentennale… un investimento da quaranta milioni di euro. Sarà costruito un albergo cinque stelle di lusso con una capacità di seicento posti letto. Sarà pronto per la stagione estiva del 2010… L’altro ieri, infatti, è stata firmata a Cagliari la concessione per i prossimi trent’anni dell’area demaniale sulla quale nascerà la struttura. E Comiti: sarà il fiore all’occhiello del gruppo francese che gestisce ben ottanta villaggi sparsi negli angoli più belli e suggestivi del mondo. E’ un altro importantissimo tassello nella riconversione economica dell’arcipelago… – La svolta è arrivata nel marzo scorso, quando la giunta regionale ha approvato le 11 intese che trasformeranno profondamente la vita dell’Arcipelago e con il superamento del sistema bloccato di un’economia assistita che vivacchiava all’ombra dei militari. Insomma, la firma di Soru su una cambiale nella quale il “pagherò” è un futuro dinamico basato sul turismo ecocompatibile…

Nel frattempo, addirittura, una grande festa veniva organizzata in Piazza Comando dove amministratori locali e illustri rappresentati del Club Med, brindavano per la grande riuscita dell’operazione da 40 milioni di euro…

Ma a sorpresa, poco dopo, in quel pacchetto di 11 progetti presentati dall’Amministrazione Comiti – che gloriosamente si dicevano promossi dall’esecutivo regionale, si trovavano invece a subire una cura dimagrante – in termini di metri cubi – proprio per il «cinque stelle» del Club Med.

E cosa è accaduto? –

L’8 dicembre del 2014, il quotidiano La Nuova Sardegna pubblica la doccia fredda sull’amministrazione Comiti: “E’ Crollato il sogno a 5 stelle su Caprera, il Club Mediterranée fa le valigie… Le chiavi dell’area demaniale – che dal 1954 ha ospitato le vacanze griffate Club Med – sono di nuovo nelle mani della Regione. Il colosso francese delle vacanze ha restituito le chiavi alla fine dell’anno.”

Il progetto presentato dall’Amministrazione Comiti – ai tempi della giunta di Renato Soru – e poi riproposto in altre quattro versioni – si è inevitabilmente arenato negli uffici dell’assessorato all’Urbanistica e lì è rimasto anche per tutti gli altri 5 anni a seguire della legislatura di Ugo Cappellacci.

Questo progetto Club Med, badate bene, non è mai piaciuto a Renato Soru, che se lo ha lasciato addirittura ammuffire nel suo cassetto, anche perché vennero riscontrate palesi violazioni delle norme di salvaguardia del Parco che non davano – (e non danno tutt’ora) – alcuna possibilità di realizzare quanto aveva invece approvato l’amministrazione Comiti, con una variante al volo, però mai approvata dalla Regione.

Non dimentichiamo, inoltre, che il PUC maddalenino – allo stato – era uno dei pochi piani in vigore approvati dalla Regione ed è era stato varato dall’amministrazione Giudice nel 2004, cioè 10 anni prima.

Ora, passata la buriana Comiti, sarebbe necessario chiedersi quali siano le attuali strategie che l’Amministrazione Montella e la Regione Sardegna hanno posto in essere per risolvere questi problemi e perché ancora non viene varato un nuovo PUC.

Ebbene, l’Assessore Regionale Cristiano Erriu – con un Comunicato Stampa del 14 luglio 2016, pubblicato sul sito della Regione, dice: “Regione Sardegna e Comune di La Maddalena rafforzano il confronto sulla valorizzazione di beni del patrimonio regionale, per il rilancio economico e di sviluppo del territorio. Questa mattina il sindaco Luca Montella ha incontrato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu con le rispettive strutture tecniche per definire lo scadenziario che attiene le molteplici iniziative riguardanti la complessità della gestione operativa riferita ai numerosi immobili che devono trovare nuova destinazione. Erriu e il sindaco Montella, a La Maddalena, in occasione del convegno “Greening the Islands” il 27 e 28 maggio scorso, nel corso del quale sono state discusse e individuate le priorità d’intervento nel bando internazionale per la valorizzazione dell’ex Club Mediterranèe di Caprera, dei compendi militari dell’ex Arsenale e Caprera, l’adeguamento dello strumento urbanistico al Piano Paesaggistico Regionale e la politica degli approdi. A proposito del bando per il Club Mediterranèe, Erriu e Montella hanno dichiarato che il relativo contenuto sarà definito congiuntamente nel più breve tempo possibile.

In un successivo comunicato stampa, pubblicato il 2 agosto 2016 sul sito della Regione, si legge ancora: “La Giunta, su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha approvato la delibera con la quale vengono ceduti a prezzo simbolico in favore del Comune maddalenino numerosi immobili o porzioni di essi: Giotto, Vaticano, ex Artiglieria e Colombaia, Camiciotto, Guardia Vecchia, Ospedaletto – che lo Stato aveva trasferito alla Regione negli anni passati e limitatamente alle aree necessarie alla realizzazione di interventi di edilizia residenziale. Verrà inoltre trasferita al Comune la Caserma Faravelli da destinarsi a polo della sicurezza. È stata inoltre autorizzata la predisposizione del bando di valorizzazione dell’ex Club Mèditerranée di Caprera.

Infine si legge: L’assessore Erriu ricorda che il Comune di La Maddalena ha individuato alcuni interventi prioritari e urgenti che innescheranno i processi di rilancio e che sono di immediata realizzabilità. La fattibilità di questi interventi è condizionata dal superamento dei limiti di natura urbanistica attualmente contenuti nel PUC: da qui la necessità di procedere ad una variazione dello stesso Piano. Il Comune ha dunque manifestato l’esigenza di essere affiancato dagli uffici tecnici della Regione nel processo di completamento dell’iter di approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale e del Piano di Utilizzo dei Litorali, strumenti indispensabili per dare ordine alla complessità dei temi che riguardano La Maddalena. L’affiancamento nelle attività di pianificazione sarà gestito attraverso la stipulazione di un protocollo tra l’Assessorato degli Enti locali e l’Amministrazione comunale.

Allo stato attuale, stando ai fatti, possiamo quindi dire:

Gli alloggi demaniali ex Marina (Giotto, Vaticano, ex Artiglieria e Colombaia, Camiciotto, Guardia Vecchia, Ospedaletto) sono stati (peraltro recentemente) ceduti al Comune di La Maddalena per essere venduti a i loro occupanti;

la Caserma Faravelli è stata passata al Comune.

Per quanto riguarda invece il Club Med, un tecnico NON DI PARTE ma solo di mestiere – (Ingegnere) – ha spiegato cosa significa la dicitura “Mettere a Bando di Valorizzazione”. Certamente non significa dichiararlo pronto a cederlo a qualcuno ma, letteralmente, significa portare ad accrescere i suoi valori attraverso interventi di recupero dell’esistente. E chiaro, quindi, che in questo caso Club Med, l’obbiettivo del Comune e della Regione – che stanno operando ufficialmente in sinergia – è proprio quello di promuovere e valorizzare il sito affinché si possa nuovamente, (in coerenza con gli strumenti giusti PPR e norme di salvaguardia Parco) – innescarsi un’economia locale che, invece, nei decenni passati è stata soffocata dalle interpretazioni incoerenti… del Soviet Supremo.

Quindi, sempre a dire del Tecnico, la decadenza del PUC adottato nel 2015 dall’amministrazione Comiti, allo stato attuale non inficia proprio niente, tra l’altro quel PUC/2015 non è mai stato approvato dalla Regione, perché conteneva troppe incongruenze con il PPR e con le stesse norme di Salvaguardia. (… e da qui, se ricordate, la lunga guerra con il Presidente Giuseppe Bonanno…)

Relativamente, invece, alla nota interna pubblicata su facebook, a firma di tale dott.sa Bullitta, con la quale si legge un sollecito al Comune di La Maddalena per la definizione del PUC, appare veramente inverosimile il perché questo funzionario non segue le linee prefissate dall’Assessore Erriu, cioè gli accordi concessi al Comune di La Maddalena di cooperare con l’Ufficio Tutela del Paesaggio Regionale, la Sovrintendenza e persino con la facoltà di Architettura del Paesaggio del Politecnico di Milano, che risultano ancora in corso di attuazione proprio per definire il nuovo PUC, nonché, principalmente, per definire tutta la questione Club Med di Caprera e per portare finalmente a termine il famoso Condono Attivo che aveva già intrapreso la Soc. Club Mediterranee… castigato e non piaciuto dallo Zar Renato Soru.

Detto ciò, sarebbe quindi veramente interessante capire a cosa si stia riferendo Mauro Bittu quando si lamenta della mancata messa a bando del Club Med e quali colpe avrebbe l’amministrazione Montella.

Domande:

Siamo già in campagna elettorale?

si parla di Club Med… che proprio l’amministrazione Comiti ha fatto scappare da Caprera?

Credo, concludendo, che l’esempio del 4 Marzo 2018, non sia servito a Nulla.

Penso, invece, che tutti coloro che si vorrebbero proporre ad una candidatura nel fu Partito Democratico, dovrebbero pensare a nuovi approcci con la gente… e a nuove strategie che siano più vicine alla gente… per esempio: anziché pensare al Club Med di Caprera, per il quale già ci stanno pensando altri… dovrebbero pensare seriamente a come fare per restituire un pò di Sanità al popolo sovrano… fortemente deluso!

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